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Letteratura: Testi; Poesie, Racconti, Canzoni, Massime
Alcuni testi a caso degli Autori del Passato:

Gli occhi di ch'io parlai sí caldamente, et le braccia et le mani et i piedi e 'l viso, che m'avean sí da me stesso diviso, et fatto singular da l'altra gente; le crespe chiome d'òr puro lucente e 'l lampeggiar de l'angelico riso, che solean fare in terra un paradiso, poca polvere son, che nulla sente. Et io pur vivo, onde mi doglio et sdegno, rimaso senza 'l lume ch'amai tanto, i ...
Scritto nel 13??
On line da: sabato 3 novembre 2007
Stato: 1 Cod: 8561 - Tipo: p

O Simon mago, o miseri seguaci che le cose di Dio, che di bontate deon essere spose, e voi rapaci per oro e per argento avolterate, or convien che per voi suoni la tromba, però che ne la terza bolgia state. Già eravamo, a la seguente tomba, montati de lo scoglio in quella parte ch'a punto sovra mezzo 'l fosso piomba. O somma sapienza, quanta è l'arte che mostri in cielo, in terra ...
Scritto nel 1313
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8588 - Tipo: p

Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond'io nudriva 'l core in sul mio primo giovenile errore quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono, del vario stile in ch'io piango et ragiono fra le vane speranze e 'l van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, nonché perdono. Ma ben veggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, onde so ...
Scritto nel 13??
On line da: sabato 3 novembre 2007
Stato: 1 Cod: 8540 - Tipo: p

Colui che con fatiche e con patimenti, o anche solo dopo molto aspettare, ha conseguito un bene, se vede altri conseguire il medesimo con facilità e presto, in fatti non perde nulla di ciò che possiede, e nondimeno tal cosa è naturalmente odiosissima, perché nell'immaginativa il bene ottenuto scema a dismisura se diventa comune a chi per ottenerlo ha speso e penato poco o nulla. Perciò l'operaio ...
Scritto nel 1832
On line da: martedì 16 ottobre 2007
Stato: 1 Cod: 8525 - Tipo: m

Donne ch'avete intelletto d'amore, i' vo' con voi de la mia donna dire, non perch'io creda sua laude finire, ma ragionar per isfogar la mente. Io dico che pensando il suo valore, Amor sì dolce mi si fa sentire, che s'io allora non perdessi ardire, farei parlando innamorar la gente. E io non vo' parlar sì altamente, ch'io divenisse per temenza vile; ma tratterò del suo stato gentile ...
Scritto nel 1293
On line da: giovedì 26 agosto 2010
Stato: 1 Cod: 8675 - Tipo: p

Di pensier in pensier, di monte in monte mi guida Amor, ch'ogni segnato calle provo contrario a la tranquilla vita. Se 'n solitaria piaggia, rivo, o fonte, se 'nfra duo poggi siede ombrosa valle, ivi s'acqueta l'alma sbigottita; e come Amor l'envita, or ride, or piange, or teme, or s'assecura; e 'l volto che lei segue ov'ella il mena si turba et rasserena, 10 et in un esser picciol temp ...
Scritto nel 13??
On line da: sabato 3 novembre 2007
Stato: 1 Cod: 8552 - Tipo: p

Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all'Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti. Han bevuto profondamente ai fonti alpestri, che sapor d'acqua natía rimanga ne' cuori esuli a conforto, che lungo illuda la lor sete in via. Rinnovato hanno verga d'avellano. E vanno pel trattu ...
Scritto nel 1903
On line da: martedì 19 marzo 2013
Stato: 1 Cod: 8711 - Tipo: p

La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a' capelli del capo ch'elli avea di retro guasto. Poi cominciò: «Tu vuo' ch'io rinovelli disperato dolor che 'l cor mi preme già pur pensando, pria ch'io ne favelli. Ma se le mie parole esser dien seme che frutti infamia al traditor ch'i' rodo, parlar e lagrimar vedrai insieme. Io non so chi tu se' né per che modo venuto s ...
Scritto nel 1313
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8602 - Tipo: p

Già era in loco onde s'udia 'l rimbombo de l'acqua che cadea ne l'altro giro, simile a quel che l'arnie fanno rombo, quando tre ombre insieme si partiro, correndo, d'una torma che passava sotto la pioggia de l'aspro martiro. Venian ver' noi, e ciascuna gridava: «Sòstati tu ch'a l'abito ne sembri essere alcun di nostra terra prava». Ahimè, che piaghe vidi ne' lor membri, ricenti e ...
Scritto nel 1313
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8585 - Tipo: p

Già era 'l sole a l'orizzonte giunto lo cui meridian cerchio coverchia Ierusalèm col suo più alto punto; e la notte, che opposita a lui cerchia, uscia di Gange fuor con le Bilance, che le caggion di man quando soverchia; sì che le bianche e le vermiglie guance, là dov' i' era, de la bella Aurora per troppa etate divenivan rance. Noi eravam lunghesso mare ancora, come gente che pen ...
Scritto nel 1315
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8605 - Tipo: p

Settembre, oggi veder vorrei l'azzurro del tuo cielo riempiere la bocca rotonda della maschera di pietra in cima alla colonna che si sfalda nei secoli, convolta dal rosaio che si sfoglia nell'ora, entro quel chiostro quadrato che di biondo travertino chiarisce il cotto delle antiche Terme. Forse d'Orfeo ragionerei con Erme sul margine del fonte ove i delfini reggon la tazza in su le c ...
Scritto nel 1093
On line da: martedì 19 marzo 2013
Stato: 1 Cod: 8712 - Tipo: p

Imagini, chi bene intender cupe quel ch'i' or vidi - e ritegna l'image, mentre ch'io dico, come ferma rupe -, quindici stelle che 'n diverse plage lo ciel avvivan di tanto sereno che soperchia de l'aere ogne compage; imagini quel carro a cu' il seno basta del nostro cielo e notte e giorno, sì ch'al volger del temo non vien meno; imagini la bocca di quel corno che si comincia in pu ...
Scritto nel 1316
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8649 - Tipo: p

Du temps que la Nature en sa verve puissante Concevait chaque jour des enfants monstrueux, J'eusse aimé vivre auprès d'une jeune géante, Comme aux pieds d'une reine un chat voluptueux. J'eusse aimé voir son corps fleurir avec son âme Et grandir librement dans ses terribles jeux; Deviner si son coeur couve une sombre flamme Aux humides brouillards qui nagent dans ses yeux; Parcourir à ...
Scritto nel 1855
On line da: mercoledì 12 gennaio 2011
Stato: 1 Cod: 8700 - Tipo: p

Spirto gentil, che quelle membra reggi dentro le qua' peregrinando alberga un signor valoroso, accorto et saggio, poi che se' giunto a l'onorata verga colla qual Roma et i suoi erranti correggi, et la richiami al suo antiquo viaggio, io parlo a te, però ch'altrove un raggio non veggio di vertú, ch'al mondo è spenta, né trovo chi di mal far si vergogni. Che s'aspetti non so, né che s'ago ...
Scritto nel 13??
On line da: sabato 3 novembre 2007
Stato: 1 Cod: 8546 - Tipo: p

Tutto annerò. Brillava, in alto in alto, il cielo azzurro. In via con me non c'eri, in lontananza, se non tu, Rio Salto. Io non t'udiva: udivo i cantonieri tuoi, le rane, gridar rauche l'arrivo d'acqua, sempre acqua, a maceri e poderi. Ricordavo. A' miei venti anni, mal vivo, pensai tramata anche per me la morte nel sangue. E, solo, a notte alta, venivo per questa via, dove ...
Scritto nel 1903
On line da: giovedì 27 settembre 2007
Stato: 1 Cod: 8517 - Tipo: p

Perché, Pagani, de l'assente amico Non immemore vivi, il ciel ti serbi Sano e celibe sempre: or breve al tuo Di me benigno interrogar rispondo. Valido è il corpo in prima, e tal che l'opra Non chiegga di Galen; men sano alquanto Il frammento di Giove; e non è rado Che a purgar quei due morbi, ira ed amore, O la smania d'onor mi giovin l'erbe De l'orto Epicureo. Che se mi chiedi A che l' ...
Scritto nel 1804
On line da: domenica 10 novembre 2013
Stato: 1 Cod: 8734 - Tipo: p

Poi che la carità del natio loco mi strinse, raunai le fronde sparte e rende'le a colui, ch'era già fioco. Indi venimmo al fine ove si parte lo secondo giron dal terzo, e dove si vede di giustizia orribil arte. A ben manifestar le cose nove, dico che arrivammo ad una landa che dal suo letto ogne pianta rimove. La dolorosa selva l'è ghirlanda intorno, come 'l fosso tristo ad essa; ...
Scritto nel 1313
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8583 - Tipo: p

O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, ché forse, perdendo me, rimarreste smarriti. L'acqua ch'io prendo già mai non si corse; Minerva spira, e conducemi Appollo, e nove Muse mi dimostran l'Orse. Voialtri pochi che drizzaste il collo per tempo al pan de ...
Scritto nel 1316
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8638 - Tipo: p

«O tu che se' di là dal fiume sacro», volgendo suo parlare a me per punta, che pur per taglio m'era paruto acro, ricominciò, seguendo sanza cunta, «dì, dì se questo è vero; a tanta accusa tua confession conviene esser congiunta». Era la mia virtù tanto confusa, che la voce si mosse, e pria si spense che da li organi suoi fosse dischiusa. Poco sofferse; poi disse: «Che pense? Rispo ...
Scritto nel 1315
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8634 - Tipo: p

Nulla è più raro al mondo, che una persona abitualmente sopportabile. ...
Scritto nel 1832
On line da: martedì 16 ottobre 2007
Stato: 1 Cod: 8530 - Tipo: m

Così di ponte in ponte, altro parlando che la mia comedìa cantar non cura, venimmo; e tenavamo 'l colmo, quando restammo per veder l'altra fessura di Malebolge e li altri pianti vani; e vidila mirabilmente oscura. Quale ne l'arzanà de' Viniziani bolle l'inverno la tenace pece a rimpalmare i legni lor non sani, ché navicar non ponno - in quella vece chi fa suo legno novo e chi rist ...
Scritto nel 1313
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8590 - Tipo: p

Tu nella torre avita, passero solitario, tenti la tua tastiera, come nel santuario monaca prigioniera l'organo, a fior di dita; che pallida, fugace, stupì tre note, chiuse nell'organo, tre sole, in un istante effuse, tre come tre parole ch'ella ha sepolte, in pace. Da un ermo santuario che sa di morto incenso nelle grandi arche vuote, di tra un silenzio immenso mandi le tue t ...
Scritto nel 1891
On line da: giovedì 27 settembre 2007
Stato: 1 Cod: 8516 - Tipo: p

Né 'l dir l'andar, né l'andar lui più lento facea, ma ragionando andavam forte, sì come nave pinta da buon vento; e l'ombre, che parean cose rimorte, per le fosse de li occhi ammirazione traean di me, di mio vivere accorte. E io, continüando al mio sermone, dissi: «Ella sen va sù forse più tarda che non farebbe, per altrui cagione. Ma dimmi, se tu sai, dov' è Piccarda; dimmi s'io ...
Scritto nel 1315
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8627 - Tipo: p

Io son sí stanco sotto 'l fascio antico de le mie colpe et de l'usanza ria ch'i' temo forte di mancar tra via, et di cader in man del mio nemico. Ben venne a dilivrarmi un grande amico per somma et ineffabil cortesia; poi volò fuor de la veduta mia, sí ch'a mirarlo indarno m'affatico. Ma la sua voce anchor qua giú rimbomba: O voi che travagliate, ecco 'l camino; venite a me, se ' ...
Scritto nel 13??
On line da: sabato 3 novembre 2007
Stato: 1 Cod: 8549 - Tipo: p

L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da' bei vermigli fior, nel muto orto solingo rinverdì tutto or ora e giugno lo ristora di luce e di calor. Tu fior della mia pianta percossa e inaridita, tu dell'inutil vita estremo unico fior, sei ne la terra fredda, sei ne la terra negra; né il sol più ti rallegra né ti risveglia amor. ...
Scritto nel 1871
On line da: venerdì 21 settembre 2007
Stato: 1 Cod: 8501 - Tipo: p

Spiran l'anima lieve Aure Sicane, E miri i flutti al tuo cammin più queti. Son di Scilla i latrati applausi or lieti, S'apre a naufragj altrui gole profane. Franger liquida morte all'acque insane Sappian di vele i corredati abeti, Che tu governi infra l'ondosa Teti, Posti i rischi in oblio, prora di lane Sia nave un pesce a Giona, e non offeso Fermi in lido sicuro il pié costante, C ...
Scritto nel 1670
On line da: lunedì 12 marzo 2012
Stato: 1 Cod: 8706 - Tipo: p

For de la bella caiba fuge lo lusignolo. Piange lo fantino però che non trova lu so osilino ne la gaiba nova, e dise cum dolo: "Chi gli avrì l'usolo?" e dise cum dolo: "Chi gli avrì l'usolo?" E in un buschetto se mise ad andare, sentì l'oseletto sì dolze cantare: "Oi bel lusignolo, torna nel meo broylo oi bel lusignolo, torna nel meo broylo". ...
Scritto nel 1250
On line da: lunedì 24 settembre 2007
Stato: 1 Cod: 8506 - Tipo: c

Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ene dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorna, et allumeni noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. ...
Scritto nel 1224
On line da: lunedì 7 gennaio 2008
Stato: 1 Cod: 8569 - Tipo: p

Poi fummo dentro al soglio de la porta che 'l mal amor de l'anime disusa, perché fa parer dritta la via torta, sonando la senti' esser richiusa; e s'io avesse li occhi vòlti ad essa, qual fora stata al fallo degna scusa? Noi salavam per una pietra fessa, che si moveva e d'una e d'altra parte, sì come l'onda che fugge e s'appressa. «Qui si conviene usare un poco d'arte», cominciò ' ...
Scritto nel 1315
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8613 - Tipo: p

Già era l'angel dietro a noi rimaso, l'angel che n'avea vòlti al sesto giro, avendomi dal viso un colpo raso; e quei c'hanno a giustizia lor disiro detto n'avea beati, e le sue voci con 'sitiunt', sanz' altro, ciò forniro. E io più lieve che per l'altre foci m'andava, sì che sanz' alcun labore seguiva in sù li spiriti veloci; quando Virgilio incominciò: «Amore, acceso di virtù, se ...
Scritto nel 1315
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8625 - Tipo: p

Solo et pensoso i piú deserti campi vo mesurando a passi tardi et lenti, et gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio human l'arena stampi. Altro schermo non trovo che mi scampi dal manifesto accorger de le genti, perché negli atti d'alegrezza spenti di fuor si legge com'io dentro avampi: sí ch'io mi credo omai che monti et piagge et fiumi et selve sappian di che tempre sia ...
Scritto nel 13??
On line da: sabato 3 novembre 2007
Stato: 1 Cod: 8535 - Tipo: p

Come l'augello, intra l'amate fronde, posato al nido de' suoi dolci nati la notte che le cose ci nasconde, che, per veder li aspetti disiati e per trovar lo cibo onde li pasca, in che gravi labor li sono aggrati, previene il tempo in su aperta frasca, e con ardente affetto il sole aspetta, fiso guardando pur che l'alba nasca; così la donna mia stava eretta e attenta, rivolta inver ...
Scritto nel 1316
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8659 - Tipo: p

All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro? Ove piú il Sole per me alla terra non fecondi questa bella d'erbe famiglia e d'animali, e quando vaghe di lusinghe innanzi a me non danzeran l'ore future, né da te, dolce amico, udrò piú il verso e la mesta armonia che lo governa, né piú nel cor mi parlerà lo spirto delle vergini Muse e ...
Scritto nel 1807
On line da: venerdì 28 settembre 2007
Stato: 1 Cod: 8520 - Tipo: p

«Osanna, sanctus Deus sabaòth, superillustrans claritate tua felices ignes horum malacòth!». Così, volgendosi a la nota sua, fu viso a me cantare essa sustanza, sopra la qual doppio lume s'addua; ed essa e l'altre mossero a sua danza, e quasi velocissime faville mi si velar di sùbita distanza. Io dubitava e dicea 'Dille, dille!' fra me, 'dille' dicea, 'a la mia donna che mi diset ...
Scritto nel 1316
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8643 - Tipo: p

Lo giorno se n'andava, e l'aere bruno toglieva li animai che sono in terra da le fatiche loro; e io sol uno m'apparecchiava a sostener la guerra sì del cammino e sì de la pietate, che ritrarrà la mente che non erra. O muse, o alto ingegno, or m'aiutate; o mente che scrivesti ciò ch'io vidi, qui si parrà la tua nobilitate. Io cominciai: «Poeta che mi guidi, guarda la mia virtù s'el ...
Scritto nel 1313
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8571 - Tipo: p

Democrito, tu ridi e col tuo riso tutte le umane cose a scherno prendi e, sia del fato o mesto o lieto il viso, con lieto viso ogni accidente attendi. E tu col mento in sulla destra assiso piangi, Eraclito, e sempre al pianto intendi; forse che quanto è fra di noi diviso, lacrimosa tragedia esser comprendi. Ma siate pure al pianto o al riso intenti, che 'l riso e 'l pianto a me rasse ...
Scritto nel 1670
On line da: lunedì 12 marzo 2012
Stato: 1 Cod: 8707 - Tipo: p

Settembre, il tuo minor fratello Aprile fioriva le vestigia di San Marco a Capodistria, quando navigammo il patrio mare cui Trieste addenta co' i forti moli per tenace amore. Capodistria, succiso adriaco fiore! Io vidi nella loggia d'un palagio nidi di balestrucci appesi a travi fosche, tra mazzi penduli di sorbe. Cinericcio era il tempo, umido e dolco. Or laggiù, pel remaggio senza ...
Scritto nel 1903
On line da: martedì 19 marzo 2013
Stato: 1 Cod: 8715 - Tipo: p

Settembre, son mature le carrube. Or tu pel caldo mare di Cilicia conduci dalla riva cipriota la saica a scafo tondo e a vele quadre. Bonaccia, e nel saffiro non è nube. Germa con sue maggiori quattro vele, garbo o schirazzo, legni levantini carichi di baccelli dolci e bruni conduci verso l'isola dei Sardi. E vien teco un odor di tetro miele. La siliqua, che ingrassa la muletta dal ...
Scritto nel 1903
On line da: martedì 19 marzo 2013
Stato: 1 Cod: 8717 - Tipo: p

O muse de mon coeur, amante des palais, Auras-tu, quand Janvier lâchera ses Borées, Durant les noirs ennuis des neigeuses soirées, Un tison pour chauffer tes deux pieds violets? Ranimeras-tu donc tes épaules marbrées Aux nocturnes rayons qui percent les volets? Sentant ta bourse à sec autant que ton palais Récolteras-tu l'or des voûtes azurées? II te faut, pour gagner ton pain de chaq ...
Scritto nel 1945
On line da: domenica 19 settembre 2010
Stato: 1 Cod: 8685 - Tipo: p

La nebbia a gl'irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; va per le vie del borgo dal ribollir de' tini va l'aspro odor de i vini l'anime a rallegrar. Gira su' ceppi accesi lo spiedo scoppietando: sta il cacciator fischiando sull'uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d'uccelli neri, com'esuli pensieri, nel vespero migrar. ...
Scritto nel 1883
On line da: venerdì 21 settembre 2007
Stato: 1 Cod: 8500 - Tipo: p

Qual venne a Climenè, per accertarsi di ciò ch'avëa incontro a sé udito, quei ch'ancor fa li padri ai figli scarsi; tal era io, e tal era sentito e da Beatrice e da la santa lampa che pria per me avea mutato sito. Per che mia donna «Manda fuor la vampa del tuo disio», mi disse, «sì ch'ella esca segnata bene de la interna stampa: non perché nostra conoscenza cresca per tuo parlare ...
Scritto nel 1316
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8653 - Tipo: p

'Deus, venerunt gentes', alternando or tre or quattro dolce salmodia, le donne incominciaro, e lagrimando; e Bëatrice, sospirosa e pia, quelle ascoltava sì fatta, che poco più a la croce si cambiò Maria. Ma poi che l'altre vergini dier loco a lei di dir, levata dritta in pè, rispuose, colorata come foco: 'Modicum, et non videbitis me; et iterum, sorelle mie dilette, modicum, et ...
Scritto nel 1315
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8636 - Tipo: p

Che fai? Che pensi? che pur dietro guardi nel tempo, che tornar non pote omai? Anima sconsolata, che pur vai giungnendo legne al foco ove tu ardi? Le soavi parole e i dolci sguardi ch'ad un ad un descritti et depinti ài, son levati de terra; et è, ben sai, qui ricercarli intempestivo et tardi. Deh non rinovellar quel che n'ancide non seguir piú penser vago, fallace, ma saldo et cer ...
Scritto nel 13??
On line da: sabato 3 novembre 2007
Stato: 1 Cod: 8559 - Tipo: p

La molta gente e le diverse piaghe avean le luci mie sì inebriate, che de lo stare a piangere eran vaghe. Ma Virgilio mi disse: «Che pur guate? perché la vista tua pur si soffolge là giù tra l'ombre triste smozzicate? Tu non hai fatto sì a l'altre bolge; pensa, se tu annoverar le credi, che miglia ventidue la valle volge. E già la luna è sotto i nostri piedi; lo tempo è poco omai ...
Scritto nel 1313
On line da: lunedì 15 febbraio 2010
Stato: 1 Cod: 8598 - Tipo: p

Coronata di rose e di viole Scendea di Giano a rinserrar le porte La bella Pace pel cammin del sole, E le spade stringea d'aspre ritorte, E cancellava con l'orme divine I luridi vestigi de la morte; E la canizie de le pigre brine Scotean dal dorso, e de le verdi chiome Si rivestian le valli e le colline; Quand'io fui tratto in parte, io non so come, Io non so con qual possa o con ...
Scritto nel 1801
On line da: domenica 10 novembre 2013
Stato: 1 Cod: 8736 - Tipo: p

Ma pauvre muse, hélas! Qu'as-tu donc ce matin? Tes yeux creux sont peuplés de visions nocturnes, Et je vois tour à tour réfléchis sur ton teint La folie et l'horreur, froides et taciturnes. Le succube verdâtre et le rose lutin T'ont-ils versé la peur et l'amour de leurs urnes? Le cauchemar, d'un poing despotique et mutin T'a-t-il noyée au fond d'un fabuleux Minturnes? Je voudrais qu'e ...
Scritto nel 1944
On line da: domenica 19 settembre 2010
Stato: 1 Cod: 8686 - Tipo: p

Se mai più che d'Euterpe il furor santo, E d'Erato il sospiro, o dolce madre, L'amaro ghigno di Talia mi piacque, Non è consiglio di maligno petto. Né del mio secol sozzo io già vorrei Rimescolar la fetida belletta, Se un raggio in terra di virtù vedessi, Cui sacrar la mia rima. A te sovente Così diss'io: ma poi che sospirando, Come si fa di cosa amata e tolta, Narrar t'udia di che virt ...
Scritto nel 1806
On line da: domenica 10 novembre 2013
Stato: 1 Cod: 8730 - Tipo: p

Tacita un giorno a non so qual pendice Salia d'un fabbro nazaren la sposa; Salia non vista alla magion felice D'una pregnante annosa; E detto: "Salve" a lei, che in reverenti Accoglienze onorò l'inaspettata, Dio lodando, sclamò: Tutte le genti Mi chiameran beata. Deh! con che scherno udito avria i lontani Presagi allor l'età superba! Oh tardo Nostro consiglio! oh degl'intenti umani Ant ...
Scritto nel 1812
On line da: domenica 10 novembre 2013
Stato: 1 Cod: 8746 - Tipo: p

 

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