Autori: Giacomo Leopardi
ID Autore: 2332
Iscrizione: mercoledì 9 giugno 2010
Biografia
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Le Poesie di: Giacomo Leopardi
All'ItaliaO patria mia, vedo le mura e gli archi e le colonne e i simulacri e l'erme torri degli avi nostri, ma la gloria non vedo, non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi i nostri padri antichi. Or fatta inerme, nuda la fronte e nudo il petto mostri. Oimè quante ferite, che lividor, che sangue! oh qual ti veggio, formosissima donna! Io chiedo al cielo e al mondo: dite dite; chi la ridusse ...Cod: 8568 - On line dal: venerdì 4 gennaio 2008 - Ultima modifica: venerdì 4 gennaio 2008
La sera del dì di festaDolce e chiara è la notte e senza vento, e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti posa la luna, e di lontan rivela serena ogni montagna. O donna mia, g ià tace ogni sentiero, e pei balconi rara traluce la notturna lampa: tu dormi, che t'accolse agevol sonno nelle tue chete stanze; e non ti morde cura nessuna; e già non sai nè pensi quanta piaga m'apristi in mezzo al petto. Tu dormi: i ...Cod: 8518 - On line dal: venerdì 28 settembre 2007 - Ultima modifica: venerdì 28 settembre 2007
ImitazioneLungi dal proprio ramo, povera foglia frale, dove vai tu? Dal faggio l à dov'io nacqui, mi divise il vento. Esso, tornando, a volo dal bosco alla campagna, dalla valle mi porta alla montagna. Seco perpetuamente vo pellegrina, e tutto l'altro ignoro. Vo dove ogni altra cosa, dove naturalmente va la foglia di rosa, e la foglia d'alloro. ...Cod: 8499 - On line dal: giovedì 20 settembre 2007 - Ultima modifica: giovedì 20 settembre 2007
A SilviaSilvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale, quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, e tu, lieta e pensosa, il limitare di gioventù salivi? Sonavan le quiete stanze, e le vie dintorno, al tuo perpetuo canto, allor che all'opre femminili intenta sedevi, assai contenta di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi così m ...Cod: 8492 - On line dal: lunedì 17 settembre 2007 - Ultima modifica: lunedì 17 settembre 2007
Alla lunaO graziosa luna, io mi rammento che, or volge l'anno, sovra questo colle io venia pien d'angoscia a rimirarti: e tu pendevi allor su quella selva siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci il tuo volto apparia, che travagliosa era mia vita: ed è, nè cangia stile o mia diletta luna. E pur mi giova la ricordanza, e il n ...Cod: 8493 - On line dal: lunedì 17 settembre 2007 - Ultima modifica: lunedì 17 settembre 2007
L'infinitoSempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte de l'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminato spazio di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvie ...Cod: 8494 - On line dal: lunedì 17 settembre 2007 - Ultima modifica: lunedì 17 settembre 2007
Il passero solitarioD'in su la vetta della torre antica, passero solitario, alla campagna cantando vai finché non more il giorno; ed erra l'armonia per questa valle. Primavera dintorno brilla nell'aria, e per li campi esulta, sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; gli altri augelli contenti, a gara insieme per lo libero ciel fan mille giri, pur festeggiando il lor ...Cod: 8495 - On line dal: lunedì 17 settembre 2007 - Ultima modifica: lunedì 17 settembre 2007
Alla sua donnaCara beltà che amore lunge m'inspiri o nascondendo il viso, fuor se nel sonno il core ombra diva mi scuoti, o ne' campi ove splenda p iù vago il giorno e di natura il riso; forse tu l'innocente secol beasti che dall'oro ha nome, or leve intra la gente anima voli? o te la sorte avara c h'a noi t'asconde, agli avvenir prepara? Viva mirarti omai nulla spene m'avanza; s 'allor non fos ...Cod: 8496 - On line dal: lunedì 17 settembre 2007 - Ultima modifica: lunedì 17 settembre 2007
Il sabato del villaggioLa donzelletta vien dalla campagna, in sul calar del sole, col suo fascio dell'erba; e reca in mano un mazzolin di rose e di viole, onde, siccome suole, ornare ella si appresta dimani, al dì di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine su la scala a filar la vecchierella, incontro là dove si perde il giorno; e novellando vien del suo buon tempo, quando ai dì della fest ...Cod: 8497 - On line dal: lunedì 17 settembre 2007 - Ultima modifica: lunedì 17 settembre 2007
La quiete dopo la tempestaPassata è la tempesta: odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno rompe là da ponente, alla montagna; sgombrasi la campagna, e chiaro nella valle il fiume appare. Ogni cor si rallegra, in ogni lato risorge il romorio torna il lavoro usato. L'artigiano a mirar l'umido cielo, con l'opra in man, cantando, fassi in su l'uscio; a prov ...Cod: 8498 - On line dal: lunedì 17 settembre 2007 - Ultima modifica: lunedì 17 settembre 2007
I MiniRacconti di: Giacomo Leopardi
Le Massime di: Giacomo Leopardi
Pensieri (VI)La morte non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii. La vecchiezza è male sommo: perché priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza. ...Cod: 8524 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Pensieri (XII)Colui che con fatiche e con patimenti, o anche solo dopo molto aspettare, ha conseguito un bene, se vede altri conseguire il medesimo con facilità e presto, in fatti non perde nulla di ciò che possiede, e nondimeno tal cosa è naturalmente odiosissima, perché nell'immaginativa il bene ottenuto scema a dismisura se diventa comune a chi per ottenerlo ha speso e penato poco o nulla. Perciò l'operaio ...Cod: 8525 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Pensieri (XVII)Come le prigioni e le galere sono piene di genti, a dir loro, innocentissime, così gli uffizi pubblici e le dignità d'ogni sorte non sono tenute se non da persone chiamate e costrette a ciò loro mal grado. È quasi impossibile trovare alcuno che confessi di avere o meritato pene che soffra, o cercato né desiderato onori che goda: ma forse meno possibile questo, che quello. ...Cod: 8526 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Pensieri (XXVII)Nessun maggior segno d'essere poco filosofo e poco savio, che volere savia e filosofica tutta la vita. ...Cod: 8527 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Pensieri (XXVIII)Il genere umano e, dal solo individuo in fuori, qualunque minima porzione di esso, si divide in due parti: gli uni usano prepotenza, e gli altri la soffrono. Né legge né forza alcuna, né progresso di filosofia né di civiltà potendo impedire che uomo nato o da nascere non sia o degli uni o degli altri, resta che chi può eleggere, elegga. Vero è che non tutti possono, né sempre. ...Cod: 8528 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Pensieri (XLVII)L'uomo è condannato o a consumare la gioventù senza proposito, la quale è il solo tempo di far frutto per l'età che viene, e di provvedere al proprio stato, o a spenderla in procacciare godimenti a quella parte della sua vita, nella quale egli non sarà più atto a godere. ...Cod: 8529 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Pensieri (LXXVI)Nulla è più raro al mondo, che una persona abitualmente sopportabile. ...Cod: 8530 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Pensieri (LXXXVII)Chi viaggia molto, ha questo vantaggio dagli altri, che i soggetti delle sue rimembranze presto divengono remoti; di maniera che esse acquistano in breve quel vago e quel poetico, che negli altri non è dato loro se non dal tempo. Chi non ha viaggiato punto, ha questo svantaggio, che tutte le sue rimembranze sono di cose in qualche parte presenti, poiché presenti sono i luoghi ai quali ogni sua me ...Cod: 8531 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Pensieri (CV)L'astuzia, la quale appartiene all'ingegno, è usata moltissime volte per supplire la scarsità di esso ingegno, e per vincere maggior copia del medesimo in altri. ...Cod: 8532 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Pensieri (CIX)L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa. ...Cod: 8533 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Pensieri (CX)È curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto, hanno le maniere semplici; e che quasi sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco valore. ...Cod: 8534 - On line dal: martedì 16 ottobre 2007 - Ultima modifica: martedì 16 ottobre 2007
Le Canzoni di: Giacomo Leopardi
Gli Articoli di: Giacomo Leopardi
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