Le Poesie di: Gabriele D'annunzio
I pastori
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natÃa
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel trattu ...
Cod: 8711 - On line dal: martedì 19 marzo 2013
- Ultima modifica: martedì 19 marzo 2013
Le terme
Settembre, oggi veder vorrei l'azzurro
del tuo cielo riempiere la bocca
rotonda della maschera di pietra
in cima alla colonna che si sfalda
nei secoli, convolta dal rosaio
che si sfoglia nell'ora, entro quel chiostro
quadrato che di biondo travertino
chiarisce il cotto delle antiche Terme.
Forse d'Orfeo ragionerei con Erme
sul margine del fonte ove i delfini
reggon la tazza in su le c ...
Cod: 8712 - On line dal: martedì 19 marzo 2013
- Ultima modifica: martedì 19 marzo 2013
Lo stormo e il gregge
Settembre, teco io sia sul Loricino
che fece blandi gli ozii del pretore:
in sabbia quasi rosea fluisce
scabra di rughe e sparsa di negrore
come il palato del mio dolce veltro.
Sorvolano le rondini quel vetro
lieve cui godon rompere coi bianchi
petti: una piuma cade e corre al mare.
E di là dalle verdi canne i monti
di Cori son cilestri come il mare.
Forza del Lazio quanto sei soave ...
Cod: 8713 - On line dal: martedì 19 marzo 2013
- Ultima modifica: martedì 19 marzo 2013
Lacus Iuturnae
Settembre, chiare fresche e dolci l'acque
ove il tuo delicato viso miri;
e dolce m'è nella memoria il mio
natale Aterno in letto d'erbe lente,
e l'Amaseno quando muor domato
presso l'Appia col fratel suo l'Uffente,
e la Cyane ascosa tra i papÃri,
e la Vella sì cara alla vitalba.
E pien di deità dai colli d'Alba
lo specchio di Diana ancor mi luce.
Ma un'altr'acqua al mio sogno è più d ...
Cod: 8714 - On line dal: martedì 19 marzo 2013
- Ultima modifica: martedì 19 marzo 2013
La loggia
Settembre, il tuo minor fratello Aprile
fioriva le vestigia di San Marco
a Capodistria, quando navigammo
il patrio mare cui Trieste addenta
co' i forti moli per tenace amore.
Capodistria, succiso adriaco fiore!
Io vidi nella loggia d'un palagio
nidi di balestrucci appesi a travi
fosche, tra mazzi penduli di sorbe.
Cinericcio era il tempo, umido e dolco.
Or laggiù, pel remaggio senza ...
Cod: 8715 - On line dal: martedì 19 marzo 2013
- Ultima modifica: martedì 19 marzo 2013
La muta
Settembre, ora nel pian di Lombardia
è già pronta la muta dei segugi,
de' bei segugi falbi e maculati
dall'orecchie biondette e molli come
foglie del fiore di magnolia passe.
La muta dei segugi a volpe e a damma
or già tracciando va per scope e sterpi.
Erta ogni coda in bianca punta splende.
Presso il gran ponte sta Sesto Calende.
Corre il Ticino tra selvette rare,
verso diga di roseo ...
Cod: 8716 - On line dal: martedì 19 marzo 2013
- Ultima modifica: martedì 19 marzo 2013
Le carrube
Settembre, son mature le carrube.
Or tu pel caldo mare di Cilicia
conduci dalla riva cipriota
la saica a scafo tondo e a vele quadre.
Bonaccia, e nel saffiro non è nube.
Germa con sue maggiori quattro vele,
garbo o schirazzo, legni levantini
carichi di baccelli dolci e bruni
conduci verso l'isola dei Sardi.
E vien teco un odor di tetro miele.
La siliqua, che ingrassa la muletta
dal ...
Cod: 8717 - On line dal: martedì 19 marzo 2013
- Ultima modifica: martedì 19 marzo 2013
Il novilunio
Novilunio di settembre!
Nell'aria lontana
il viso della creatura
celeste che ha nome
Luna, trasparente come
la medusa marina,
come la brina nell'alba,
labile come
la neve su l'acqua,
la schiuma su la sabbia,
pallido come
il piacere
su l'origliere,
pallido s'inclina
e smuore e langue
con una collana
sotto il mento sì chiara
che l'oscura:
silenzioso viso esangue
della creatura
c ...
Cod: 8718 - On line dal: martedì 19 marzo 2013
- Ultima modifica: martedì 19 marzo 2013
Il commiato
L'Alpe di Mommio un pallido velame
d'ulivi effonde al cielo di giacinto,
come un colle dell'isola di Same
o di Zacinto.
Il Monte Magno di più cupo argento
fascia la sua piramide; il Matanna
è porpora e viola come il lento
fior della canna.
O canneti lungh'essi i fiumicelli
di Camaiore, appreso ho il vostro carme.
Vedess'io rosseggiare gli albatrelli
sul Monte Darme!
Dal Capo Cor ...
Cod: 8719 - On line dal: martedì 19 marzo 2013
- Ultima modifica: martedì 19 marzo 2013
La pioggia nel pineto
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove ...
Cod: 8709 - On line dal: lunedì 18 marzo 2013
- Ultima modifica: lunedì 18 marzo 2013
O falce di luna calante
O falce di luna calante
che brilli su l'acque deserte,
o falce d'argento, qual messe di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe 'l vasto silenzio va.
Oppresso d'amor, di piacere,
il popol de' vivi s'addorme...
O falce calante, qual messe di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore ...
Cod: 8710 - On line dal: lunedì 18 marzo 2013
- Ultima modifica: lunedì 18 marzo 2013