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A Silvia - Giacomo Leopardi

 

Le poesie di Giacomo Leopardi: A Silvia

Giacomo Leopardi

ID Autore: 2332
ID Testo: 8492

Testo online da lunedì 17 settembre 2007
Ultima modifica del lunedì 17 settembre 2007
Scritto nel 1828

A Silvia

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? Perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d'amore.

Anche peria tra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negàro i fati
la giovanezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell'età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

 

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I Commenti dei lettori alla poesia di Giacomo Leopardi: A Silvia

Valeria
Data commento: martedì 21 giugno 2016 - Provincia: Sassari - ID: 1841

Mi ricordo quando a scuola la leggevamo, era stupenda, io già intuivo la struggente carica delle sue parole.
Ora dopo tanti anni capisco meglio il suo significato e la amo ancor di più.

Ernesto Montini
Data commento: mercoledì 15 aprile 2015 - Provincia: Verona - ID: 1827

Bellissima! Ogni volta che la leggo l'emozione non cambia o, se possibile, aumenta l'intensità del phatos che mi trasmette, anche pensando al sentimento dell'autore quando la scriveva... Giacomo Leopardi, sei grande!

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