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Alessandro Manzoni
Alessandro Francesco Tommaso Manzoni
07 marzo 1785
Milano - Italia
Fu un lunedì di 239 anni fa
Scomparve il
22 maggio 1873
Milano - Italia
Fu un giovedì di 151 anni fa
Aveva 88 anni
(A cura di Antonino Fleres)
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Scrittore e poeta.
Figlio d'arte, dato che la mamma Giulia Beccaria, ma soprattutto il nonno materno, il marchese Cesare Beccaria, possedevano note qualità letterarie (il nonno scrisse il famoso trattato contro tortura e pena di morte "Dei delitti e delle pene"). All'età di sette anni, i suoi genitori si separarono (forse il vero padre di Alessandro Manzoni non fuil conte don Pietro Manzoni, ma, probabilmente, Giovanni Verri), la mamma andò a vivere in Francia con il ricco Carlo Imbonati e il piccolo Alessandro iniziò la carriera di studente in giro per vari istituti religiosi. Pur non comprendendo il rigore del collegio (vedi uno dei primi poemetti "Del trionfo della libertà"), gli studi classici gli permisero di conoscere e amare autori come Vincenzo Monti, Giuseppe Parini, Ugo Foscolo, Vittorio Alfieri ai quali si sipirò nei suoi primi lavori (per es "Autoritratto" del 1801). Intorno al 1801 tornò alla casa paterna (di Don Pietro) ed iniziò una vita mondana (e un po' roccambolesca) un po' a Milano e un po' a Venezia, anche se non tralasciò i suoi studi di stampo illuministico. Poi, nel 1805, alla morte di Carlo Imbonati, la madre tornò in italia (per la sepoltura del compagno) e, quando ripartì, portò con se il figlio Alessandro a Parigi. Nella Capitale francese ebbe l'oportunità di conoscere molti altri letterati e intellettuali, oltre che ritrovare l'affetto materno. Dopo il matrimonio con Enrichetta Blondel (dalla quale ebbe nove figli) celebrato nel 1808 a Milano e successiva conversione (di entrambe) al cattolicesimo, iniziò il periodo più fecondo delle opere di Alessandro Manzoni. Ricordiamo gli "Inni sacri" scritti tra il 1812 e il 1822, le tragedie " Il Conte di Carmagnola" del 1816 e "Adelchi" del 1822, la famosa ode "Il cinque maggio" dedicata a Napoleone Bonaparte, il romanzo " I promessi sposi" del 1842 (prima pubblicazione del 1823 con il nome di "Fermo e Lucia"), e molti trattati di storiografia, filosofia, linguistica e molto altro. Dal 1833, la sua vita prese una triste svolta dato che nel giro di 40 anni morirono la moglie Enrichetta, sette dei suoi figli e la seconda moglie Teresa Borri. Da allora condusse una vita schiva apparendo in pubblico il meno possibile. Nel 1860 fu nominato, dal re Vittorio Emanuele II, senatore del Regno d'Italia. Negli ultimi anni della sua vita ebbe l'amicizia di molti personaggi illustri come Camillo Benso, Giuseppe Garibald, Giuseppe Mazzini e Giuseppe Verdi (che l'anno dopo la sua morte compose la famosa "Messa da Requiem" in suo ricordo) e molti altri. Il 28 aprile 1873 morì l'amato figlio Pier Luigi. Fu il colpo finale: non riuscì a ristabilirsi dai postumi di una recente caduta con trauma cranico, si ammalò di meningite e, rapidamente, il 22 maggio 1873, morì.
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