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Almanacco del giorno 21 marzo:

Giornata Mondiale

Il 21 marzo si celebra:

la Giornata Mondiale della sindrome di Down

la Giornata Nazionale italiana, indetta da Libera, della memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie

la Giornata Mondiale della Poesia

la Giornata Mondiale contro il Razzismo, voluta dalla Nazioni Unite in ricordo del massacro di Sharpeville avvenuto il 21 marzo 1960

Oggi Nacque: Gianfranco Funari, Luigi Tenco, Ayrton Senna

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Gianfranco Funari
21 marzo 1932
Roma - Italia
Fu un lunedì di 92 anni fa

Scomparve il
12 luglio 2008
Milano - Italia
Fu un sabato di 16 anni fa
Aveva 76 anni

(A cura di Laura Fleres)

 

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Cabarettista, autore, conduttore, opinionista.
In età giovanile lavorò a Saint-Vincent come croupier, quindi si esibì come cabarettista in alcuni locali di Roma dove, nel 1967, catturò l'attenzione di Oreste Lionello che lo invitò a unirsi a lui nei suoi spettacoli di cabaret. Nel 1970 debuttò in televisione nella trasmissione "La domenica è un'altra cosa". Nel 1980, su Telemontecarlo, condusse il programma "Torti in faccia" di cui era anche autore. Ma la popolarità arrivò grazie alla trasmissione del 1984 "Aboccaperta" in onda su Rai Due. Il suo successo continuò a crescere con i programmi "Mezzogiorno" anche su Rai Due e "Mezzogiorno italiano" trasmesso su Italia Uno nel 1991. Lo stile che lo caratterizzò, a volte aggressivo, volgare e piuttosto eccessivo, provocò molti commenti polemici e gli valse l'allontanamento prima da Rai Due e quindi dal gruppo Fininvest dove tornò nel 1993 per presentare alcune trasmissioni, in onda su Retequattro, attraverso le quali aumentò la sua vena critica nei confronti del mondo della politica e solidificò il proprio rapporto con il pubblico. Per un breve periodo fu direttore del quotidiano "L'Indipendente". Nel 1996 tornò alla Rai con il talk show di natura politica "Napoli capitale", chiuso anticipatamente. Alla fine di quell'ennesimo contrastato programma, Funari rimase a lungo lontano dalle televisioni. Dopo la separazione dalla moglie Rossana Seghezzi, iniziò una convivenza con Morena Zapparoli, trentacinque anni più giovane di lui, con la quale si sposò nel 2004. Alla fine degli anni Novanta si trovò a dover fronteggiare seri problemi di salute e, dopo aver superato un delicato intervento cardiaco, fu ospite della trasmissione "Per tutta la vita" condotta da Fabrizio Frizzi, durante la quale attaccò duramente la sanità italiana e l'allora ministro Rosy Bindi. Nel 2005 le sue condizioni di salute peggiorarono e dovette subire un ulteriore intervento al cuore. Nel 2007 tornò su Rai Uno con la trasmissione "Apocalypse show", connubio tra spettacolo, denuncia e riflessione su importanti temi sociali. Si spense all'età di settantasei anni, l'anno seguente, all'ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato cinque mesi prima.

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Luigi Tenco
21 marzo 1938
Cassine, Alessandria - Italia
Fu un lunedì di 86 anni fa

Scomparve il
27 gennaio 1967
Sanremo, Imperia - Italia
Fu un venerdì di 57 anni fa
Aveva 29 anni

(A cura di Antonino Fleres)

 

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Cantante, cantautore, compositore.
Trascorse i primi 10 anni della sua vita a Ricaldone, paese che rimase sempre a lui caro e dove ogni anno si manifesta in sua memoria tramite l'associazione culturale a lui dedicata. Dopodiché si trasferì, con la madre, Teresa Zoccola e il fratello (più grande di lui) Valentino, nei pressi di Genova dove studiò al liceo e, nel 1953, fondò il suo primo gruppo musicale, la "Jerry Roll Boys Jazz Band": lui suonava il clarinetto e, al banjo, suonava un ancora sconosciuto Bruno Lauzi.
Suo padre putativo (marito di sua madre), Giuseppe Tenco, morì prima che lui nascesse; forse a causa di un calcio di un bue. Luigi Tenco, infatti, nacque da una relazione impropria (ed extraconiugale) avuta dalla mamma con il figlio sedicenne di una facoltosa famiglia di Torino per la quale lavorava in qualità di governante (inutile dire che venne subito allontanata).
Insaziabile divoratore di libri, Luigi Tenco iniziò a studiare chitarra e sassofono e, nel 1958, fondò un altro gruppo: "i Diavoli del Rock", e poi, nel 1959 un altro ancora. In questi gruppi suonavano anche, gli allora debuttanti, Fabrizio De Andrè, Gino Paoli, ed altri personaggi che divennero poi più o meno noti.
Si trasferì quindi a Milano, nel 1959, e lì, dopo un piccolo periodo di "gavetta", ottenne il suo primo contratto con una casa discografica: la "Dischi Ricordi". Il suo debutto fu, in quelità di cantante con il gruppo "I Cavalieri".
Il suo primo 45 giri fu "I miei giorni perduti" del 1961. Seguirono altri brani (molti dei quli veri e prorpi successi), tra cui ricordiamo: "Mi sono innamorato di te", del 1962; "Ragazzo mio", del 1964; "Un giorno dopo l'altro", del 1966, sigla di coda della fortunata serie televisiva "Il commissario Maigret", con Gino Cervi.
Nel 1966 si trasferì a Roma, cambiò casa discografica (RCA) e, nel 1967 partecipò al festiva di Sanremo iniseme con la cantante italo francese Dalida. Portarono la canzone "Ciao Amore ciao". Ma il brano non arrivò in finale (fu dodicesima) e Luigi Tenco si suicidò. Ecco il biglietto trovato nella sua camera: "Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda "Io tu e le rose" in finale e ad una commissione che seleziona "La rivoluzione". Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi."
Negli anni a venire furono innumerevoli gli Omaggi, le Cover e le Manifestazioni in suo onore e memoria.

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Ayrton Senna
Ayrton Senna Da Silva
21 marzo 1960
San Paolo - Brasile
Fu un lunedì di 64 anni fa

Scomparve il
01 maggio 1994
Bologna - Italia
Fu un domenica di 30 anni fa
Aveva 34 anni

(A cura di Antonino Fleres)
http://www.ayrton-senna.com/

 

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Pilota automobilistico.
Iniziò giovanissimo ad amare il mondo dei motori, tanto che salì sul primo Kart alla tenera età di 4 anni. Corse sui Kart fino al 1981, vincendo vari titoli in Brasiele ed in Europa, poi passò alla formula Ford, alla formula 3 ed infine alla formula 1. Il suo debutto in formula 1 fu nella scuderia Toleman-Hart il 25 marzo 1984 nel GP del Brasile, passò poi alla scuderia Lotus-Renault e quindi alla McLaren-Honda dove vinse il titolo mondiale per ben 3 volte (1988, 1990, 1991), infine alla Williams-Renault. Scomparve prematuramente a causa di un incidente durante il GP di San Marino del 1994 alla settima tornata, alla curva del Tamburello, probabilmente a causa di un cedimento strutturale della sua monoposto.

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Oggi Scomparve: Leo Fender

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Leo Fender
Clarence Leonidas Fender
21 marzo 1991
Fullerton, California - U.S.A.
Fu un giovedì di 33 anni fa
Aveva 82 anni

Nacque il
10 agosto 1909
Fullerton, California - U.S.A.
Fu un martedì di 115 anni fa

(A cura di Riccardo Zucaro)

 

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Liutaio
Fu un greco-americano fondatore del rinomato marchio Fender, che insieme a Les Paul divenne il più importante e influente nel panorama degli strumenti elettrici. Fu un appassionato di elettronica e dopo aver ottenuto il diploma nel 1928 si dedicò con successo agli studi di economia all'Università di Fullerton. Si trovò così a lavorare per un po' allo State of California Highway Department; lasciato questo lavoro, nel 1947 si dedicò alla riparazione di apparecchi radiofonici; l'attività si trasformò presto e cominciò a produrre amplificatori per chitarra. Quando le Big Band, gruppi di musicisti jazz e swing, non andarono più di moda, dopo la Seconda Guerra Mondiale alcuni piccoli complessi rhythm and blues, western swing, boogie woogie iniziarono a farsi sentire negli U.S.A. usando le prime chitarre elettriche archtop, con pick up e cassa vuota. Ma l'esigenza dei musicisti di avere un manico più veloce e una diversa intonazione man mano che il successo aumentava portò all'invenzione di chitarre elettriche con un corpo solido; Les Paul fu il pioniere dell'invenzione delle chitarre solid body. Anche Leo Fender si accorse del potenziale di questo tipo di chitarra più facile da suonare; così Fender iniziò a lavorare al modello Telecaster, chiamata inizialmente Broadcaster (fu necessario cambiare il nome perché infranse il marchio di fabbrica della produzione Broadkaster, una serie di batterie acustiche della Gretsch), e fu messa in commercio nel 1949. Riconoscibile dai pick up e per la produzione distaccata di corpo e manico, uniti infine da viti, la Telecaster è ancora in commercio, con alcuni ritocchi e rimodernamenti, anche in versione "vissuta" anni '50. Tra gli artisti che utilizzano, o hanno utilizzato, la Fender Telecaster spiccano Keith Richard dei Rolling Stones, Syd Barret dei Pink Floyd, Joe Strummer dei Clash, Bruce Springsteen, Jeff Buckley e Jimmy Page. La produzione della Telecaster risultò innovativa dato il peso inferiore rispetto alla Gibson, i pick up a bobina singola e il suono unico di quello al manico. Don Randall, importante figura nella catena di distribuzione Fender, riconobbe le potenzialità commerciali del design di queste chitarre e ideò il modello Esquire; la promozione ebbe inizio nel 1950. La produzione e la vendita della Telecaster non sembrò diminuire, ma Leo Fender era alla ricerca di un nuovo design di chitarra a corpo solido. Bill Carson, chitarrista swing, fu uno dei più accaniti critici del modello Telecaster; così Fender e il grafico Freddie Tavares iniziarono, nel 1953, un nuovo progetto secondo le direttive di Carson, mettendo in commercio l'anno seguente il modello Stratocaster, tutt'ora il più usato. Tre pick up a bobina singola, utilizzabili anche insieme stile humbucker, ponte tremolo, due valvole per la regolazione del tono, fu un modello molto richiesto, capace di soddisfare le esigenze musicali di vari tipi di musicisti. Usarono, e usano, questo modello di Fender: Jeff Beck, Eric Clapton, Yngwie Malmsteen, John Frusciante dei Red Hot Chili Peppers, Jimi Hendrix, Dodi Battaglia dei Pooh, Mark Knopfler, Stevie Ray Vaughan, Eddie Van Halen, alcuni con dei modelli da loro stessi firmati. Tra le altre significative produzioni Fender troviamo il modello Jazzmaster e il modello Jaguar, diventate di grande successo all'epoca del Surf Rock stile Beach Boys e per il grunge dei Nirvana (Kurt Cobain usava spesso una Jaguar). Le caratteristiche salienti di queste chitarre sono i due pick up a bobina singola, per la Jazzmaster con uno speciale disegno, e il timbro variabile e unico nel suo genere. I modelli Fender non finiscono qui: la Mustang fu ideata come chitarra da studio, ma ebbe successo e fu utilizzata anche da artisti come Graham Coxon dei Blur e David Byrne. Questo modello riportò caratteristiche sia della Stratocaster sia della Jazzmaster. Il marchio Fender produsse anche bassi elettrici come il Precision, del 1951, e il Jazz Bass, del 1957. Grandi artisti utilizzarono questi modelli: per il Precision, con pick up humbucking, Adam Clayton degli U2, Michael Davis dei Queen, Steve Harris degli Iron Maiden; per il Jazz Bass, con due pick up paralleli, John Paul Jones dei Led Zeppelin, Flea dei Red Hot Chili Peppers e molti altri. Nel 1970, Leo Fender iniziò a disegnare modelli per la Music Man corporation; sei anni dopo uscì il basso elettrico StingRay, un basso innovativo e tra i migliori in commercio. Con il pick up humbucker dall'output potente finì per influenzare molti bassisti della scena funky e rock. Leo Fender avviò anche una produzione con l'amico di vecchia data Gorge Fullerton, chiamata G&L. Leo Fender morì di Parkinson nel 1991; da allora il suo ufficio rimase intatto, con il disordine di chi lavora ancora lì, e viene pulito una volta al mese. È ricordato nella Rockabilly Hall of Fame, che ricorda i nomi influenti della scena rock and roll americana.

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