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John Entwistle
09 ottobre 1944
Chiswick, Londra - Regno Unito
Fu un lunedì di 80 anni fa
Scomparve il
27 giugno 2002
Las Vegas, Nevada - U.S.A.
Fu un giovedì di 22 anni fa
Aveva 58 anni
(A cura di Riccardo Zucaro)
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Bassista
Nacque nei sobborghi di Londra e alle scuole elementari cominciò a suonare il corno in un'orchestra; intanto il padre gl'insegnò a suonare la tromba. Nei primi anni '60 formò un gruppo chiamato The Confederates con alcuni suoi compagni di scuola, tra cui Pete Townshend, chitarrista e compositore. Con la prima formazione, i The Confederates suonavano brani di jazz tradizionale. Intanto John divenne fan di Duane Eddy, musicista statunitense, e imparò a suonare la chitarra, accorgendosi ben presto di non esserne portato. Passò dunque al basso elettrico. Si costruì il primo basso da solo ispirandosi al Precision della casa di Leo Fender, il primo basso messo in circolazione nella storia. La band cambiò nome, diventando The Detours. A questa formazione prese parte Roger Daltery, proposto da Pete, messo alla chitarra ritmica. Non riuscì a continuare gli studi e dopo essersi diplomato lavorò in un ufficio. Venuti a conoscenza che una band irlandese aveva il loro stesso nome, Pete, Roger e John decisero di cambiare nome al gruppo, facendosi chiamare The Who. Questa band fece la storia del rock, con brani come Baba O' Riley, Behind Blue Eyes, Pinball Wizard, per citare solo i più conosciuti. Nel 1965 pubblicarono il loro primo album, "My Generation", con il produttore Shel Talmy alla casa discografica XXX. All'interno dell'album vi è una traccia dal nome "The Ox", cioè il soprannome di John dovuto alla sua ben piazzata costituzione. Il bassista dei Rolling Stones lo descrisse come un uomo quieto nel privato ma forte sul palco. Nel primo tour degli Who, John si lasciò andare a bagordi insieme al compagno di stanza, nonché batterista del gruppo, Keith Moon, arrivando a pagare conti stratosferici agli alberghi. Iniziarono, intorno al 1968, i primi problemi economici del gruppo. Girarono voci che parlavano di una possibile divisione del gruppo, con il cantante e il batterista che avrebbero dovuto formare una band con Jimmy Page, ex chitarrista degli allora appena sciolti Yardbirds. Ma la band rimase salda e l'anno successivo uscì "Tommy", che raggiunse i primi cinque posti nelle classifiche inglese e statunitense, che vide la collaborazione di Sonny Boy Williamson II. Fu la terza opera rock, dopo "S.F. Sorrow" di Pretty Things e "Arthur" dei Kinks. L'album narra le vicende di un ragazzo nato durante la prima guerra mondiale, divenuto cieco, sordo e muto dopo un trauma subito da bambino. Il padre di Tommy uccise l'amante della madre e al bambino, che assistette alla scena da dietro uno specchio, prima dell'omicidio fu ordinato di non vedere, sentire e dire nulla. La vita di Tommy non fu sicuramente delle migliori: le violenze e gli atti di bullismo dei parenti peggiorarono la sua situazione. Le cure furono inutili tranne una: il flipper. Divenuto famoso per la sua bravura, Tommy cominciò a riprendere possesso della sua vita. Ma l'atto conclusivo che riportò Tommy alla normalità fu la rottura dello specchio da parte della madre. Tommy riacquistò così i sensi perduti. Ogni brano dell'album narra una parte della vita di Tommy. Da quest'opera venne tratto un film, che uscì nel 1975 diretto da Ken Russel, proposto al 28esimo Festival di Cannes. Il successo degli Who crebbe, portandoli a suonare a Woodstock. Nel 1972 la seconda opera rock del gruppo, "Quadrophenia", di cui tutti i pezzi furono scritti da Pete; anche di questo album uscì una versione cinematografica, nel 1979, del regista Franc Roddam. John, dopo aver contribuito alla crescita del rock britannico e alla sua diffusione in tutto il mondo, morì nel 2002 all'Hard Rock Hotel di Las Vegas il giorno precedente l'inizio del tour statunitense. Soffriva di cuore e la dose di cocaina che assunse gli fu letale. È ricordato come uno dei più innovativi e influenti bassisti rock, alla stregua di Billy Sheehan, Steve Harris degli Iron Maiden e Geddy Lee dei Rush.
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