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Almanacco del giorno 6 novembre:

Oggi Nacque: Renato Treves

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Renato Treves
06 novembre 1907
Torino - Italia
Fu un mercoledì di 117 anni fa

Scomparve il
31 maggio 1992
Milano - Italia
Fu un domenica di 32 anni fa
Aveva 85 anni

(A cura di Riccardo Zucaro)

 

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Filosofo e sociologo
Nacque a Torino. Iscrivendosi alla facoltà di Giurisprudenza della città conobbe importanti nomi quali Vittorio Foa e Norberto Bobbio. Si laureò con Gioele Solari con una tesi sul filosofo Henri de Saint-Simon, fondatore del socialismo francese. Treves si avvicinò, negli anni universitari, ai principi dei socialisti liberali. Iniziò la sua carriera accademica insegnando all'Università di Messina e successivamente a quella di Urbino. Nel 1938, in quanto di religione ebraica, venne cacciato dalla cattedra e decise di trasferirsi in Argentina. Fino al 1947 insegnò Filosofia del diritto all'Università Nazionale di Tucumàn, a San Miguel de Tucumàn, nel nord del Paese. Tornò in Italia e ottenne la cattedra all'Università di Milano; insegnò Filosofia del diritto e Sociologia. Divenne una importante figura della diffusione della sociologia in Italia negli anni successivi alla guerra. Dal 1962 promosse la costituzione del Comitato di sociologia e legge della International Sociological Association, insieme a William M. Evan, professore di Sociologia all'Università della Pennsylvania, e Adam Podgórecki, sociologo polacco; presiedette il suddetto comitato fino al 1974, diventò promotore non solo nel nostro Paese della sociologia del diritto. Sempre nel 1974 fondò una rivista basata sulla stessa disciplina che si propose di diffondere; fu riconosciuta a livello accademico e la insegnò a Milano fino al 1983. Venne nominato dottore honoris causa dalle Università di San Sebastiàn, in Spagna, e di Atene. Renato Treves sostenne una concezione filosofica legata al relativismo e al prospettivismo, favorendo una visione metodologica del diritto che si conclude nella sociologia del diritto intesa come scienza empirica, suggerito dai suoi valori di libertà e giustizia sociale. Il sociologo individuò due essenziali problemi a cui la sociologia del diritto deve far fronte: la posizione, la funzione e il fine del diritto nella società e i comportamenti della società nel diritto. Di questi problemi si sono occupate le scienze sociologiche, politologiche e giuridiche. Morì a Milano il 31 maggio 1992.

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Oggi Scomparve: Enzo Biagi, Stefano D'Orazio

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Enzo Biagi
Enzo Marco Biagi
06 novembre 2007
Milano - Italia
Fu un martedì di 17 anni fa
Aveva 87 anni

Nacque il
09 agosto 1920
Pianaccio di Lizzano in Belvedere, Bologna - Italia
Fu un lunedì di 104 anni fa

(A cura di Laura Fleres)

 

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Giornalista, scrittore, conduttore televisivo.
Nato all'interno di una famiglia operaia, ricca di solidi principi morali, fin dalle scuole elementari dimostrò una notevole capacità di espressione nella lingua scritta. All'Istituto Tecnico "Pier Crescenzi" da lui frequentato a Bologna, fu tra gli ideatori di un giornale studentesco presto soppresso dal regime fascista. Appena diciottenne iniziò la sua carriera giornalistica collaborando con l' "Avvenire" e con il "Resto del Carlino". Nel 1943 sposò Lucia Ghetti, maestra di scuola elementare, che gli fu fedele compagna di vita per sessant'anni. Convinto antifascista, aderì alla Resistenza entrando a far parte del gruppo "Giustizia e Libertà". Alla fine della guerra entrò a Bologna con le truppe alleate annunciando egli stesso, alla radio, la liberazione. Subito dopo fu assunto dal "Resto del Carlino" come inviato e critico cinematografico. Nel 1952 divenne direttore di "Epoca", carica che ricoprì fino al 1960, quindi fu assunto alla "Stampa" come inviato speciale. Biagi è conosciuto soprattutto come giornalista televisivo: nel 1961 diventò direttore del Telegiornale RAI e nel 1963 collaborò alla realizzazione del Telegiornale del secondo canale, ma fu presto costretto a dimettersi a causa delle dure critiche mosse dai partiti di destra che lo accusavano di essere comunista. Riprese a lavorare per la RAI nel 1968 con rubriche di approfondimento e commento di avvenimenti di attualità. Nel 1975 collaborò con Indro Montanelli alla realizzazione del "Giornale". Negli anni Ottanta riprese a lavorare stabilmente alla Rai conducendo la prima serie dei "Film Dossier". Nel 1995 ideò e condusse la rubrica giornaliera di approfondimento "Il Fatto" che ottenne grande successo, ma che fu sospesa in seguito ad alcune dichiarazioni di dura critica dell' allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Negli ultimi anni scrisse per i settimanali "L'espresso" "Oggi" e per il "Corriere della sera". Tornò in televisione nell'aprile del 2007 con "Rotocalco televisivo". Biagi fu anche autore di numerosi libri di successo; scrisse la "Storia d'Italia a fumetti" in otto volumi, i testi di narrativa "Disonora il padre" del 1975, "Una signora così così" del 1979 e, tra le ultime opere "Come si dice amore"del 2000. Fu anche autore del soggetto del film Camicie Rosse" del 1953, interpretato da Anna Magnani. Il 26 ottobre 2007 fu ricoverato presso la clinica Capitanio di Milano per problemi cardiaci, ma le sue condizioni di salute si aggravarono in pochi giorni ed il grande maestro dell'informazione morì il 6 novembre, all'età di 87 anni.

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Stefano D'Orazio
Stefano D'Orazio
06 novembre 2020
Roma - Italia
Fu un venerdì di 4 anni fa
Aveva 72 anni

Nacque il
12 settembre 1948
Roma - Italia
Fu un domenica di 76 anni fa

(A cura di Antonino Fleres)
http://www.pooh.it/

 

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Musicista, cantante, autore.
Iniziò quasi per caso a suonare la batteria, formando con un gruppo di amici la sua prima band, "The King" per poi cambiare nome in "The Sunshines".
Militò poi con tantissime altre band, e, per sbarcare il lunario, fece anche altri lavoretti come comparsa in molti film; fino all' 8 settembre 1971, quando prese il posto di Valerio Negrini nei Pooh (un gruppo formato nel 1966 da Valerio Negrini alla batteria, Mauro Bertoli e Mario Goretti alle chitarre, Roberto Gillot alle tastiere, Gilberto Faggioli al basso) che in quel periodo era formato da Valerio Negrini alla batteria, Roby Facchinetti alle tastiere, Dody Battaglia alla chitarra e Riccardo Fogli al basso), determinando così la svolta della sua carriera.
Il primo 33 giri con la nuova formazione fu "Alessandra" del 1972. Da allora innumerevoli i successi e le soddisfazioni ottenute da Stefano D'Orazio, che firmò anche molti testi delle canzoni da lui interpretate (solo per citarne alcuni: "Eleonora mia madre", "Storia di una lacrima", "Buona fortuna", "Dimmi di sì", "Dove sono gli altri tre").
Uscì dal gruppo nel 2009 per poi rientrarvi nel 2015 e 2016 in occasione del cinquantesimo anniversario dalla fondazione deli Pooh.
Nel 2019 contrasse una forma di leucemia che tuttavia mostrava segni di guarigione, ma poi, a causa del virus Covid-19 ebbe un peggioramento che lo portò al prematuro decesso il 6/11/2020.

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