Almanacco del giorno 18 ottobre:

Filosofo
Nacque da Luigi, medico chirurgo, e da Rosa Caviglia. Studiò al Liceo "Massimo d'Azeglio" di Torino. Nel 1931 si laureò in giurisprudenza, con una tesi sulla filosofia del diritto, e nel 1933 in filosofia. iniziò a lavorare come docente universitario nelle cattedre di molte città italiane ed a collaborare con diverse riviste scientifiche. Nel 1935 venne arrestato dal regime fascista (insieme a Vittorio Foa, Carlo Levi, Augusto Monti e Cesare Pavese) in quanto membro del gruppo torinese di 'Giustizia e Libertà', e subito rilasciato. Durante la guerra prese posizione collaborando con alcuni movimenti antifascisti, partecipando alla lotta di liberazione, tanto che fu arrestato nel 1943 ed anche nel 1944. Nel dopoguerra si dedicò all'insegnamento della filosofia del diritto e della politica fino a divenire, nel 1979 professore emerito dell'Università di Torino. Fu a lungo direttore della "Rivista di filosofia" con Nicola Abbagnano e nel 1966 fu socio corrispondente della British Academy. Nel 1969 fu tra i fondatori della Facoltà di Scienze Politiche all'Università di Torino. Pur avendo deciso di non partecipare di persona alla vita politica, Norberto Bobbio ebbe un ruolo importante per i processi di trasformazione e di evoluzione dello scenario politico italiano della seconda metà del 1900, essendo spesso considerato un punto di riferimento dal punto di vista filosofico e culturale. Ebbe molti premi e riconoscimenti, tra cui la carica di senatore a vita (nel 1984 dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini) e le lauree ad honorem nelle università di Parigi, Buenos Aires, Madrid, Bologna, Chambery. Scrisse molti saggi e testi di filosofia politica applicata al diritto: tra i tanti ricordiamo 'Destra e sinistra' del 1993 ed il suo ultimo che fu 'Dialogo intorno alla repubblica' del 2001. Norberto Bobbio morì all'età di 94 anni e, sebbene avesse chiesto che i suoi funerali fossero celebrati in forma privata, molti furono gli italiani e le personalità ufficiali che resero omaggio al senatore a vita recandosi alla camera ardente allestita, con il consenso dei figli, presso l'Università di Torino.

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