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Imperatore Vitellio
Aulo Vitellio Germanico
22 dicembre 69
Roma - Italia
Fu un lunedì di 1954 anni fa
Aveva 54 anni
Nacque il
24 settembre 15
Nuceria Alfaterna, Salerno - Italia
Fu un giovedì di 2008 anni fa
(A cura di Riccardo Zucaro)
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| Imperatore romano Terzo imperatore dell'anno dei quattro imperatori, governò per duecentocinquantadue giorni. Ottenne la carica di console nel 48 e si presume fosse stato proconsole d'Africa tra il 60 e il 61. L'Imperatore Galba, alla fine del 68, lo scelse comandante dell'esercito in Germania, guadagnandosi una grande reputazione. Pigro e svogliato, amante delle grandi abbuffate, salì al trono con l'aiuto dei comandanti delle legioni nel Reno. Dopo il colpo di stato, non fu mai accettato come imperatore all'interno di Roma dal popolo, benchè il senato lo accettò conferendogli gli attributi consueti a ogni imperatore. Ma anche lui, come il suo predecessore, non ebbe vita facile. Si sparse la voce che in Dalmazia gli eserciti avessero proclamato Imperatore Vespasiano; questo pose Vitellio in una situazione scomoda. Vitellio aspettò l'Imperatore Vespasiano a Bevagna, ma i pretoriani (guardie del corpo dell'imperatore all'interno dell'esercito) constrinsero l'imperatore a depositare le insegne principesche al Tempio della Concordia, nei Fori romani. Fu trascinato e ucciso dalla folla e il suo corpo gettato nel Tevere.
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Samuel Beckett
22 dicembre 1989
Parigi - Francia
Fu un venerdì di 34 anni fa
Aveva 83 anni
Nacque il
13 aprile 1906
Foxrock, Dublino - Irlanda
Fu un venerdì di 117 anni fa
(A cura di Laura Fleres)
http://www.samuelbeckett.it/
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| Drammaturgo e romanziere irlandese Figlio di genitori protestanti, studiò alla Portora Royal School dell'Ulster e al Trinity College di Dublino. Nel 1927 iniziò la sua carriera di lettore di inglese a Parigi, dove conobbe Joyce che fu fondamentale per la sua formazione. Su Joyce fu, infatti, il suo primo saggio del 1930. Nel 1938, dopo alcuni viaggi in Europa, si stabilì definitivamente a Parigi. Di quell'anno è il romanzo "Murphy" che ha come protagonista un dublinese ricoverato in un manicomio di Londra. Nel 1945 iniziò a scrivere in francese, lingua in cui compose le sue opere più importanti. Dal 1951 al 1953 pubblicò una trilogia narrativa: "Molloy", "Malone muore" e "L'innominabile", i cui personaggi infermi, protagonisti di disperati monologhi, rappresentano la solitudine umana. Con "Aspettando Godot" iniziò, contemporaneamente a Eugene Ionesco, il teatro dell'assurdo. L'opera venne rappresentata a Parigi nel 1953 e poi a Londra, tradotta dall'autore, due anni dopo. Il tema centrale del teatro dell'assurdo è l'impossibilità di spiegare l'esistenza umana, da cui deriva il rifiuto di ogni comunicazione fra persone. Negli anni successivi lavorò soprattutto per il teatro riproponendo i temi della sua ricerca esistenzialista. "Finale di partita" del 1957 è ambientato in un'unica stanza dopo una catastrofe, forse atomica. Seguirono "Atto senza parole" (1958) e "Giorni felici" (1961). Nel 1969 ricevette il premio Nobel per la letteratura.
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Joe Strummer
John Graham Mellor
22 dicembre 2002
Contea di Broomfield, Colorado - U.S.A.
Fu un domenica di 21 anni fa
Aveva 50 anni
Nacque il
21 agosto 1952
Ankara - Turchia
Fu un giovedì di 71 anni fa
(A cura di Riccardo Zucaro)
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| Cantante, chitarrista Famoso per essere stato chitarrista ritmico e cantante della band punk inglese The Clash, nacque ad Ankara da Anna Mackenzie, infermiera, e da Ronald Mellor, diplomatico. La famiglia si muoveva spesso e Joe passò la sua infanzia in svariati luoghi del mondo, come Il Cairo, Bonn e Città del Messico. Frequentò una scuola, la City of London Freemen's School, in Surrey, vicino Londra. In questa scuola vi era un rito di iniziazione per le matricole che consisteva nello scegliere se farsi picchiare dai compagni o immergersi negli escrementi; Joe scelse la prima opzione. Una volta ambientatosi, cominciò ad ascoltare musica rock, precisamente Rolling Stones, The Who, The Beach Boys e The Beatles. L'incontro con la musica gli diede l'input per voler diventare un famoso rocker. Ma nel 1970, dopo essersi unito con il partito politico britannico National Front, il fratello di Joe, David, si suicidò. Per Joe fu un duro colpo. Intanto sposò, dietro un compenso di 120 sterline, Pamela Moolman, cittadina sudafricana, che volle ottenere la cittadinanza britannica. Quando finì la scuola, si iscrisse all'università d'arte, CSM, di Londra. Il suo scopo era di diventare un disegnatore di cartoni animati. Nel 1973 si spostò a Newport per frequentare il Newport Collage of Art, non completando gli studi. Formò, con alcuni amici, una band chiamata The Vultures; intanto cercava di mantenersi facendo il becchino. La band non durò molto e Joe tornò a Londra e incontrò per caso il vecchio amico Tymon Dogg. Quest'ultimo cantava per strada e decise di formare una band con Joe, che fu chiamata The 101'ers. Cominciarono a suonare in alcuni pub cover di popolari band blues. Joe iniziò a farsi chiamare con il nome d'arte che tutti conosciamo, forse riferendo "Strummer" al suo ruolo di musicista. Nel 1976 la band ancora non nota dei Sex Pistols aprì il concerto dei 101'ers al The Nashville Rooms di Londra. La band impressionò Joe. Tuttavia, i 101'ers erano in crisi e si sciolsero. Joe formò una nuova band con Paul Simonon al basso, Terry Chimes alla batteria e Keith Levene alla chitarra; nacquero i The Clash, che debuttarono il 4 luglio del 1976, preceduti dai Sex Pistols, al The Black Swan. L'anno dopo la band firmò un contratto con la CBS Records e Levene fu sostituito da Topper Headon. Le canzoni dei Clash erano da considerarsi molto politiche; i loro testi trattavano di disoccupazione, razzismo, repressione sociale. Il loro miglior album, decretato tale anche dalla rivista Rolling Stone, fu "London Calling", che uscì il 14 dicembre 1979. Durante il periodo passato con i The Clash, Joe ebbe diversi problemi con la legge; prima imbrattando i muri di un hotel con il nome della band, poi colpì violentemente con la sua chitarra alcuni spettatori durante uno show in Germania. Nel 1982 Joe lasciò il gruppo dopo le pressioni del manager. Viaggiò in Francia, dove partecipò anche alla maratona dell'aprile di quell'anno. Dall'album del 1982 uscì il singolo "Rock The Casbah"; durante questo periodo la band cominciò a litigare spesso e finì per disgregarsi. Lasciati i The Clash, Joe si dedicò alle canzoni del film "Sid and Nancy", che parla della vita di Sid Vicious. Nel 1989 produsse l'album "Earthquake Weather" con una band chiamata The Latino Rockabilly War. Sul finire degli anni '90, Joe lavorò con una band, i The Mescaleors, prodotta dalla Mercury Records. La morte di Joe sopraggiunse il 22 dicembre 2002 nella sua casa di Broomfield per un infarto dovuto a un difetto congenito del cuore. Nel 2003 fu ricordato al Grammy Awards con la cover di "London Calling" suonata e cantata da alcuni artisti come Elvis Costello, Bruce Springsteen, Dave Grohl e altri. Inoltre, i The Clash sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. L'anno seguente uscì il film documentario "Let's Rock Again!", di Dick Rude, che seguì Joe e i The Mescaleors in tour tra il Giappone e gli Stati Uniti. Joe suonava una Fender Telecaster, prodotta dalla casa di Leo Fender, che gli dedicò una chitarra dopo la sua morte.
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