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Kenji Mizoguchi
16 maggio 1898
Tokyo - Giappone
Fu un lunedì di 126 anni fa
Scomparve il
24 agosto 1956
Kyoto - Giappone
Fu un venerdì di 68 anni fa
Aveva 58 anni
(A cura di Riccardo Zucaro)
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Regista
Nacque in Bunkyo-Hongo, quartiere di Tokyo, da padre Zentaro, carpentiere, e madre Masa, figlia di erboristi. Aveva una sorella di nome Suzu e un fratello Yoshio che morì prematuramente. In seguito furono costretti a traslocare in un quartiere popolare con un timbro di tradizionalismo risalente all'epoca della vecchia Edo (nome antico di Tokyo). Mizoguchi cominciò ad andare a scuola. Dovette accusare un doloroso colpo quando la sorella quattordicenne venne venduta come geisha; il rancore che Mizoguchi dimostrerà al padre è essenzialmente legato a questo fatto. Fortunatamente la sorella sposò un ricco visconte che la liberò dalla schiavitù. Kenj, non potendo frequentare le scuole medie, iniziò a conoscere il mondo del teatro; esplorò dunque sia gli spettacoli occidentali sia quelli tradizionali giapponesi. All'età di diciannove anni divenne illustratore pubblicitario. Intanto, cominciò a farsi conoscere pubblicando alcune poesie tanka ed esplorando lo shingeki, teatro nuovo. Nel 1920 Mizoguchi entrò alla Nikkatsu, nota casa cinematografica, si prestò a vivere un momento di cambiamenti. Divenne assistente di Oguchi Tadashi e Wakatama Osamu. Le ostilità venutesi a creare, nel 1923, all'interno della casa cinematografica indussero alcuni registi a lasciare il posto; per Mizoguchi fu il momento della svolta e venne affidato alla regia di "Ai ni yomigaeru hi" (Il giorno della rinascita dell'amore), film liberamente ispirato a "Resurrezione", di Lev Nikolaevic Tolstoj. Mizoguchi continuò a lavorare per la Nikkatsu fino al 1932 realizzando quarantasette film. In quell'anno gli venne offerto un contratto dalla Shinko Kinema, con la quale realizzò quattro film, tra cui "Gion matsuri" (La festa di Gion) del 1933. Due anni dopo un giovane sceneggiatore, Yoda Yoshikata, iniziò un rapporto duraturo e fortunoso con il regista; nel 1936 uscì "Elegia di Osaka", film che trattò della storia di una ragazza barista che si prende gioco di tre uomini, tratto da una novella si Okada Saburo. Nel 1939 una legge giapponese impose controlli gravosi sul tipo di film prodotto; Mizoguchi decise, come altri registi, di impostare i suoi film sul racconto del passato giapponese. Fino al 1941 produsse film sul mondo dell'arte, genere chiamato geido-mono: essi sono "Storia dell'ultimo crisantemo" del 1939, "Una donna di Osaka" del 1940 e "Vita di un artista" del 1941. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale il controllo dei film da parte del governo nipponico divenne ancora più duro. Mizoguchi, tra il 1941 e il 1942, uscì con "La vendetta dei quarantasette ronin", che fece un successo straordinario e al quale i giapponesi si riconducono quando trattano il tema del leader all'interno di un gruppo. La storia è ambientata nel periodo Tokugawa, tra il 1603 e il 1863; durante un ricevimento al palazzo dello shogun di Edo, Asano Naganori fu incaricato di ricevere gli ospiti della corte imperiale di Kyoto. Il terzo giorno dei festeggiamenti, Asano estrasse la spada e combattè contro il maestro cerimoniere Kira. L'uso vietato delle armi indusse Asano a fare seppuku (suicidio). Quarantasette samurai suoi seguaci, detti ronin perché rimasti senza un capo, capeggiati da Oishi Kuranosuke, giurarono vendetta. Il 31 gennaio 1703 assaltarono la residenza di Kira e lo uccisero. Lo shogunato, interdetto, ordinò il seppuku ai ronin che vennero poi bruciati vicino alla tomba del loro padrone. È una storia che rimanda all'orizzontarietà dei rapporti tra i giapponesi e alla fedeltà verso i superiori. Finì la guerra mondiale e nel 1950 Mizoguchi cominciò a lavorare per la Shochiku, casa cinematografica conosciuta grazie a Yasujiro Ozu. Produsse "Vita di O-Haru, donna galante", del 1952. Negli anni successivi tornò però ad occuparsi di classici. Sono da ricordare film come "Ugetsu monogatari" (I racconti della luna pallida d'agosto) del 1953, ispirati a Maupassant, e "Gion bayashi" (La musica di Gion) dello stesso anno. Mizoguchi quindi divenne famoso internazionalmente; tra i suoi ultimi film è importante ricordare "Yokihi" (L'imperatrice Yang Kwei-fei) del 1955, un melodramma sino-giapponese ambientato nella Cina dell'ottavo secolo. Morì di leucemia a Kyoto.
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