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Almanacco del giorno 12 dicembre:

Oggi Nacque: Yasujiro Ozu, Frank Sinatra

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616
Yasujiro Ozu
12 dicembre 1903
Tokyo - Giappone
Fu un sabato di 121 anni fa

Scomparve il
12 dicembre 1963
Tokyo - Giappone
Fu un giovedì di 61 anni fa
Aveva 60 anni

(A cura di Riccardo Zucaro)

 

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Regista
Fu esponente del cinema realista giapponese, iniziò la sua carriera nel cinema muto per continuare fino all'avvento del colore. Nel 1923 entrò alla Shochiku, importante casa cinematografica, con la quale collaborò per quasi tutti i suoi film. Divenne velocemente aiuto regista, fiancheggiando Okubo Tadamoto. Quattro anni dopo arrivò l'opportunità di dirigere il primo film: "Zange no yaiba" (Spada di penitenza). Ma la svolta che determinò il suo successo si presentò nei primi anni Trenta: cominciò dunque a realizzare dei film di un genere specifico, lo shomingeki, ovvero film riguardanti la vita della gente comune. Il principale protagonista di questo genere fu il giapponese medio, solitamente impiegato e con problemi in famiglia. Pose quindi un unico minimo tematico riguardante la famiglia e la disgregazione di essa attraverso la rottura dei rapporti tra i familiari e la conseguente separazione. Nei film degli anni Trenta le vicende vissute dai personaggi dei suoi film erano legate a cause sociali come la disoccupazione, l'adulazione quasi obbligata per il mantenimento del posto di lavoro, il paternalismo, ecc. Da ricordare in questi ambiti i film "Umarete wa mita keredo" (Sono nato, ma...) del 1932, che trattò le vicende dei figli che contestano la rigidità dell'educazione, e "Tokyo no onna" (La donna di Tokyo) del 1933, la storia di una donna che si prostituisce per far studiare il fratello. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, oltre a un avanzamento stilistico, si notò in Ozu un'evoluzione tematica. Venne accentuato così il contrasto tra tradizionalismo e modernismo. Le opere di quegli anni più significative sono "Chichi ariki" (C'era un padre) del 1942, che prende le difese di alcuni valori della nazione che si stavano perdendo; "Bakushu" (Inizio estate) del 1951, film un po' meno conosciuto, che narra le vicende di una grande famiglia patriarcale, che affronta il matrimonio di una delle figlie con un uomo vedovo, fatto che segnò il disfacimento familiare; "Tokyo monogatari" (Viaggio a Tokyo), del 1953, forse il più conosciuto film del regista. Ricorse a scelte stilistiche particolari, tendendo da un lato a rinunciare a primi piani e dissolvenze, dall'altro a sperimentare la posizione bassa della macchina da presa, il ricorso a spazi di 360°, riprendere i personaggi che parlano guardando direttamente la macchina da presa. La personalità di Ozu venne espressa maggiormente dai suoi film che dalla sua biografia. L'ultimo film fu "Sanma no aji" (Il gusto del sakè) del 1962. Morì di cancro il giorno del suo sessantesimo compleanno; fu sepolto a Engaku-ji, a Kamakura. Alcune particolarità: Ozu preferiva rispecchiarsi in un venditore di tofu che in un artista, cosa che si ritrova nei suoi film quando, in apertura, il titolo e i nomi di chi aveva lavorato all'opera erano scritti su uno sfondo di tela di sacco; il tema della continuità è presente nel cinema di Ozu, da notarsi con l'utilizzo dei treni (legati spesso all'allontanarsi dei personaggi), nel ripetersi dei nomi dei personaggi, nel ripetersi degli attori strutturati per i film.

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88
Frank Sinatra
Francis Albert Sinatra
12 dicembre 1915
Hoboken, New Jersey - Stati Uniti d'America
Fu un domenica di 109 anni fa

Scomparve il
14 maggio 1994
Los Angeles, California - Stati uniti d'America
Fu un sabato di 30 anni fa
Aveva 79 anni

(A cura di Antonino Fleres)
http://www.franksinatra.com

 

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Attore, cantante.
Italo americano (papà siciliano e mamma genovese), iniziò verso la metà degli anni '30 (poiché folgorato dal suo idolo Bing Crosby) a cantare nei localini, finché non conobbe il tromettista Harry James con il quale iniziò a lavorare e farsi conoscere da un pubblico più vasto. Infatti, nel 1940 si unì all'orchestra di Tommy Dorsey grazie alla quale raggiunse la grande notorietà. "The voice" (questo uno dei soprannomi di Frank Sinatra) fu il primo idolo per i teen ager della storia della musica leggera. In quegli anni di popolarità, anche Holliwood gli aprì le porte, dapprima in ruoli marginali in film musicali, poi via via in ruoli sempre più importanti. A parte una breve parentesi nel 1952 in cui Frank Sinatra ebbe uno stop a causa di una emorragia alle corde vocali, la sua carriera e fama mondiale non ebbe mai periodi d'ombra. Interpretò più di 2.200 canzoni, incise più di 60 album di inediti. Innumerevoli le sue apparizioni, i premi e i riconoscimenti sia come cantante che come attore. Nel 2000 Frank Sinatra fu eletto quale più grande uomo dello spettacolo del secolo. Ricordiamo una canzone tra tutte: "Strangers in the night" del 1966 ed un film tra tutti: "Da qui all'eternità" di Fred Zinnemann, del 1953 che vinse otto premi Oscar (tra cui miglior attore non protagonista: Frank Sinatra).

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Oggi Scomparve: Yasujiro Ozu

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616
Yasujiro Ozu
12 dicembre 1963
Tokyo - Giappone
Fu un giovedì di 61 anni fa
Aveva 60 anni

Nacque il
12 dicembre 1903
Tokyo - Giappone
Fu un sabato di 121 anni fa

(A cura di Riccardo Zucaro)

 

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Regista
Fu esponente del cinema realista giapponese, iniziò la sua carriera nel cinema muto per continuare fino all'avvento del colore. Nel 1923 entrò alla Shochiku, importante casa cinematografica, con la quale collaborò per quasi tutti i suoi film. Divenne velocemente aiuto regista, fiancheggiando Okubo Tadamoto. Quattro anni dopo arrivò l'opportunità di dirigere il primo film: "Zange no yaiba" (Spada di penitenza). Ma la svolta che determinò il suo successo si presentò nei primi anni Trenta: cominciò dunque a realizzare dei film di un genere specifico, lo shomingeki, ovvero film riguardanti la vita della gente comune. Il principale protagonista di questo genere fu il giapponese medio, solitamente impiegato e con problemi in famiglia. Pose quindi un unico minimo tematico riguardante la famiglia e la disgregazione di essa attraverso la rottura dei rapporti tra i familiari e la conseguente separazione. Nei film degli anni Trenta le vicende vissute dai personaggi dei suoi film erano legate a cause sociali come la disoccupazione, l'adulazione quasi obbligata per il mantenimento del posto di lavoro, il paternalismo, ecc. Da ricordare in questi ambiti i film "Umarete wa mita keredo" (Sono nato, ma...) del 1932, che trattò le vicende dei figli che contestano la rigidità dell'educazione, e "Tokyo no onna" (La donna di Tokyo) del 1933, la storia di una donna che si prostituisce per far studiare il fratello. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, oltre a un avanzamento stilistico, si notò in Ozu un'evoluzione tematica. Venne accentuato così il contrasto tra tradizionalismo e modernismo. Le opere di quegli anni più significative sono "Chichi ariki" (C'era un padre) del 1942, che prende le difese di alcuni valori della nazione che si stavano perdendo; "Bakushu" (Inizio estate) del 1951, film un po' meno conosciuto, che narra le vicende di una grande famiglia patriarcale, che affronta il matrimonio di una delle figlie con un uomo vedovo, fatto che segnò il disfacimento familiare; "Tokyo monogatari" (Viaggio a Tokyo), del 1953, forse il più conosciuto film del regista. Ricorse a scelte stilistiche particolari, tendendo da un lato a rinunciare a primi piani e dissolvenze, dall'altro a sperimentare la posizione bassa della macchina da presa, il ricorso a spazi di 360°, riprendere i personaggi che parlano guardando direttamente la macchina da presa. La personalità di Ozu venne espressa maggiormente dai suoi film che dalla sua biografia. L'ultimo film fu "Sanma no aji" (Il gusto del sakè) del 1962. Morì di cancro il giorno del suo sessantesimo compleanno; fu sepolto a Engaku-ji, a Kamakura. Alcune particolarità: Ozu preferiva rispecchiarsi in un venditore di tofu che in un artista, cosa che si ritrova nei suoi film quando, in apertura, il titolo e i nomi di chi aveva lavorato all'opera erano scritti su uno sfondo di tela di sacco; il tema della continuità è presente nel cinema di Ozu, da notarsi con l'utilizzo dei treni (legati spesso all'allontanarsi dei personaggi), nel ripetersi dei nomi dei personaggi, nel ripetersi degli attori strutturati per i film.

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Oggi nella Storia - Fatti: Strage piazza Fontana a Milano

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87
Strage piazza Fontana a Milano
12 dicembre 1969
Milano - Italia
Fu un venerdì di 55 anni fa

(A cura di Antonino Fleres)

 

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C'era molta gente attorno al tavolo ottagonale della Banca nazionale dell'Agricoltura sita in piazza Fontana 4 a Milano davanti al Palazzo di Giustizia, quel giorno. Nei pressi dello sportello 15 qualcuno lasciò una borsa nera piena di tritolo, sotto il tavolo ottagonale nel centro della rotonda della banca, ed alle ore 16:30 circa, esplose devastando tutto e tutti coloro che erano nei pressi di quel tavolo. Le vittime istantanee furono 12, ma dopo il bilancio si aggravò salendo a 17 decessi (compreso l'ultimo avvenuto un anno dopo), inoltre l'esplosione causò 86 feriti compresi alcuni passanti fuori dalla banca colpiti da schegge di vetro ed altro. In tutto, quel giorno (che di fatto sancì l'inizio di quel periodo storico chiamato 'strategia della tensione'), le bombe furno 5: 2 a Milano (la seconda alla Banca Commerciale Italiana di piazza della Scala 6, ma venne trovata da un impiegato e non causò danni) e 3 a Roma (la prima in una sede della Banca Nazionale del Lavoro, lseconda davanti all'Altare della Patria e la terza all'ingresso del museo del Risorgimento), ma solo quella in piazza Fontana fece vittime (a Roma ci furono in tutto 18 feriti). Le indagini, subito indirizzate verso la pista anarchica, furono prese in consegna dal commissario Luigi Calabresi (che venne assassinato il 17 maggio 1972). Moltissi i processi negli anni e moltissime le persone implicate, condannate, rilasciate ecc (Tra tutti ricordiamo: Giuseppe Pinelli, l'anarchico arrestato il giorno dopo la strage e morto ufficialmente 'suicida' precipitando dal quarto piano della Questura di Milano, ed alcuni tra gli imputati storici Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Giancarlo Rognoni, Franco Freda, Giovanni Ventura, Guido Giannettini e Pietro Valpreda). L'ultima sentenza fu nel 2005 e sancì la definitiva mancanza di colpevoli (ed il pagamento di parte delle spese processuali ai familiari delle vittime...).

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