Testo online da lunedì 10 gennaio 2011
Ultima modifica del lunedì 10 gennaio 2011
Scritto nel 1845
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La Beauté
Je suis belle, ô mortels ! comme un rêve de pierre, Et mon sein, où chacun s'est meurtri tour à tour, Est fait pour inspirer au poète un amour Eternel et muet ainsi que la matière.
Je trône dans l'azur comme un sphinx incompris; J'unis un coeur de neige à la blancheur des cygnes ; Je hais le mouvement qui déplace les lignes, Et jamais je ne pleure et jamais je ne ris.
Les poètes, devant mes grandes attitudes, Que j'ai l'air d'emprunter aux plus fiers monuments, Consumeront leurs jours en d'austères études;
Car j'ai, pour fasciner ces dociles amants, De purs miroirs qui font toutes choses plus belles: Mes yeux, mes larges yeux aux clartés éternelles! --**--
La Bellezza
Sono bella, o mortali, come un sogno pietrificato e i miei seni, in cui tutti vanno a turno a ferirsi, sono fatti per ispirare al poeta un amore silenzioso ed eterno come la materia.
Sfinge incompresa, troneggio nell'azzurro; unisco un cuore gelido al candore dei cigni; odio il movimento che scompone le linee e non piango e non rido.
I poeti, dinnanzi alle mie pose solenni che sembrano imitare i più fieri monumenti, consumeranno i loro giorni in studi severi
perché ho, per attrarre questi docili amanti, specchi puri che fanno ogni cosa più bella i miei occhi, i miei occhi luminosi d'eterno.
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