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10 aprile 2007 rotto il vetro dell'auto: rubato nulla... - Antonino Fleres

 

Gli articoli di Antonino Fleres: 10 aprile 2007 rotto il vetro dell'auto: rubato nulla...

 
Antonino Fleres

ID Autore: 1
ID Articolo: 3

Testo online da giovedì 12 aprile 2007

 

10 aprile 2007 rotto il vetro dell'auto: rubato nulla...

Che bella sorpresa... qualcuno, pensando che nel cassettino del cruscotto della mia auto ci fosse chissà cosa, ha rotto il vetro anteriore sinistro, ci si è infilato dentro, ha aperto il cassettino e ha rubato il carica batteria (con presa accendino) del navigatore satellitare portatile. Prezzo dell'oggetto rubato (quotazioni del nuovo) circa 10 Euro, prezzo al mercato dgli oggetti rubati circa 1 Euro...
Naturalmente il navigatore non era nel cassettino, lo uso di rado, quindi non lo lascio in auto... ma comunque sia, è un oggetto del 2004 (da me acquistato di seconda mano nel 2005), il suo valore, oggi, al mercato dell'usato è di circa 50 Euro (anche perché la cartografia, oltretutto solo Italia, è ormai obsoleta), al mercato del rubato circa 10 Euro...
Bene...

10 aprile 2007 rotto il vetro dell'auto: rubato nulla...

Il vetro rotto dell'auto: purtroppo la ventosa lasciata all'interno del parabrezza anteriore ha fatto supporre al ladro che nel cruscotto ci fosse il "prezioso" navigatore... (2007)


Mentre, sotto casa, mi prodigavo a pulire il sedile dai rimasugli del vetro frantumato, alcuni passanti mi manifestavano la loro solidarietà dicendomi che l'autore (o gli autori) di tale incivile azione, non potevano che definirsi "animali", "ladri", "drogati".. ecc. ecc. Qualcuno mi diceva anche che aveva dovuto subire pari, se non peggiori, angherie: furti in casa, in auto, nel furgone, ed anche cose peggiori come rapine (con annesse minacce, intimidazioni, coltelli, siringhe, pistole...) ecc. Infine, qualcuno mi diceva che la soluzione stava nelle pene più severe e sopratutto sicure: "la pena di morte "... (giusto per capirsi esagerando), oppure il fai da te, abbracciando il "motto" biblico "occhio per occhio, dente per dente"..., dato che qui da noi, chi entra in carcere per furto (e non solo), spesso esce "il giorno dopo" e via di seguito, un giorno sì e uno no, entra ed esce, per anni e anni... e poi i condoni, i perdoni, gli indulti...
Ecco, invece, una particina del mio modesto pensiero:
Tutta (si fa per dire) questione di cultura (e di mercato).

Cultura: vedi equazione "io rubo perciò sono furbo - tu non rubi perciò sei scemo ". Mercato: ovvero domanda e offerta.
Per dirla in breve, i veri delinquenti sono i compratori, coloro che chiedono, che cercano "l'affare". Tutti coloro che comprano oggetti rubati (o di dubbia provenienza) sono delinquenti (il termine tecnico è ricettatore) perché alimentano il mercato dell'oggetto rubato. Loro pensano di essere furbi perché pagano meno caro l'oggetto in questione, ma in realtà si autocondannano a divenire vittime di qualche ladro che, prima o poi, passerà a far visita anche a loro. Senza contare che, questi cari compratori, diventano (potenziali) complici di quei delinquenti che, spesso, per rubare gli oggetti, offendono i legittimi proprietari anche con serie percosse (se non peggio).

Ma la vera esternazione deve ancora iniziare.

Quando parlo di cultura "dei furbi" ovvero dei ladri e dei ricettatori, non limito il pensiero a coloro che entrano nelle case (altrui) e a coloro che ricettano un televisore o un computer rubati. Penso anche ai ragazzi (e non più ragazzi) che scaricano canzoni, film e software piratati. Penso alle donne e agli uomini che fanno "carte false" per evadere le tasse (IRPEF, ILOR, IVA, ecc). Penso alle donne e agli uomini che lavorano al nero. Penso alle donne e agli uomini che "assumono" lavoratori al nero o che chiedono prestazioni al nero. Penso agli uomini che scopano (a pagamento) donne e bambini schiavi.
Già. Perché chi scarica musica, film, e software, spesso lo fa per vantarsi di avere il film prima che esca nelle sale, o per vantarsi di avere milioni di brani musicali e di software (o semplicemente per vantarsi di possedere tutte queste cose avendole pagate poco... ovvero rubate...). Peccato che mai li ascolteranno, i milioni di brani. Peccato che spesso molti film piratati hanno una qualità da schifo e peccato, sopratutto, che non pagando la tassa IVA sulla musica, sui film e software (piratati), si froda lo Stato, ovvero noi stessi poiché lo Stato siamo tutti noi. Certo, il CD e il DVD costa caro. OK. Nessuno ci obbliga a comprarlo. Il fatto che costi caro, non ci autorizza a rubarlo. (E non voglio elucubrare su fatto che il lavoro debba essere pagato: coloro i quali cantano una canzone, recitano in un film, studiano anni per riuscire a produrre un software, investono nella ricerca per l'innovazione informatica... ecc. ecc... secondo gli "scaricatori", tutte queste persone, dovrebbero lavorare gratis?).

Idem per commercianti, liberi professionisti e lavoratori dipendenti che, in un modo o nell'altro, attivamente o passivamente, evadono le tasse: non fatturando, fatturando con il trucco, scontrino, non scontrino, fattura, non fattura... ecc. ecc. Tutto e di più per frodare lo Stato. Peccato che lo Stato continuiamo a essere sempre noi... Ci frodiamo da soli.

Idem, pure, per i tanti lavoratori al nero. E non parlo solo di quei "poveri diavoli" tanto sfruttati quanto stranieri. Parlo di quei tanti italianissimi che fanno gli artigiani, i manovali e i "dirigenti" (a tempo pieno o part time) senza uno straccio di partita IVA. Tutti questi furboni, oltre a frodare lo Stato (ovvero tutti noi compresi loro), fanno concorrenza sleale a quei lavoratori, pure italianissimi, che la partita IVA invece ce l'hanno, e la mantengono pure non senza qualche piccolo "sacrificio"... Naturalmente il discorso vale sia per chi lavora al nero, ma sopratutto per chi "assume" al nero...
Infine gli scopatori. Vi fate le più belle, le più giovani, a volte persino infanti (con la scusa del turismo esotico). Peccato che (questioni morali a parte) i vostri soldi vadano a finire a taluni delinquenti della peggior specie... Certo, qui lo Stato, cioè il popolo , si da la zappa sui piedi da solo... La prostituzione, qui da noi, non è reato, però non si può esercitare legalmente... insomma un gran casino, in una parola: terreno fertile per tantissimi criminali senza scrupoli che, prima raggranellano i soldi dei tanto virili quanto imbecilli "clienti", poi li "investono" in attività criminali più redditizie ed infine "comprano" immobili e attività commerciali per il riciclaggio del denaro sporco…

E non venirmi a dire che, spesso, chi ruba, chi ricetta, chi scarica, chi lavora al nero, chi scopa le schiave ecc. lo fa perché è un poveretto, senza mezzi, senza opportunità e, a volte, persino sull'orlo della disperazione... sono finiti i tempi di "Ladri di biciclette" (1948, regia di Vittorio De Sica, con Enzo Stajola, Lamberto Maggiorani, Lianella Carell, Carlo Jachino, Giulio Chiari) o di "Il monello" (1921, regia di Charlie Chaplin, titolo originale "The Kid", con Charlie Chaplin, Edna Purviance, Jackie Coogan, Tom Wilson, Charles Reisner, Carl Miller). Oggi, chi sceglie di fare della "legale" illegalità il prprio motto o il proprio passatempo, non ha scuse che tengano e farebbe bene a capire che la sua è una scelta libera e che prima o poi se ne dovrà assumere la responsabilità.
E allora:
"Ode al popolo dei furbi"...
Continuiamo a comprare oggetti rubati e continueremo a subire furti e angherie.
Continuiamo ad evadere le tasse (non fatturando, lavorando e assumendo al nero, e altri mille truschini) e continueremo ad avere meno servizi dallo Stato, compreso il servizio della lotta alla disoccupazione.
Continuiamo a scopare le schiave e continueremo a finanziare la stessa delinquenza che, un giorno, con uno strafottente ghigno "ridens", punterà la canna della pistola sotto il gargarozzo di nostra figlia o di nostro figlio, per farsi consegnare la grana, la collana, o il perizoma...

 

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