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Almanacco del giorno 27 aprile:

Oggi Nacque: Renato Rascel, Moana Pozzi

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Renato Rascel
Renato Ranucci
27 aprile 1912
Torino - Italia
Fu un sabato di 112 anni fa

Scomparve il
02 gennaio 1991
Roma - Italia
Fu un mercoledì di 33 anni fa
Aveva 79 anni

(A cura di Antonino Fleres)

 

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Figlio d'arte: suo Padre, Dante Ranucci, fu un cantante di operetta e sua madre, Paola Massa, fu una ballerina di danza classica. Renato Ranucci naque a Torino solo per caso, infatti, in quel periodo, i suoi genitori erano lì in tourné, ma visse e crebbe a Roma, città natale (e amatissima) del padre.
Iniziò prestissimo ad emergere nelle materie artistiche, tanto che, a soli 13 anni (anche grazie al fatto che frequentò la Scuola Pontificia Pio X, in cui i padri Scolopi, organizzavano, oltre alle normali attività scolastiche, anche molte attività artistiche), già aveva una discreta esperienza di canto, ballo, musica e recitazione. In verità venne indotto ad imparare mestieri più "sicuri" (come il muratore, o il barbiere) ma non ci fu nulla da fare, preferì mestieri quali il batterista, il cantante, il fantasista, il tanghèro. Agli inizi degli anni trenta, Renato Ranucci, già molto conosciuto nell'ambiente dell'avanspettacolo, decise di cambiare il nome in Rachel (da una crema francese casualmente vista in una pubblicità), ma, per evitare errori di pronuncia da parte del pubblico, subito lo cambiò in Rascel.
Da allora la sua carriera fu piena di successi: Incise molti dischi come "Arrivederci Rona" del 1955 (di Garinei - Giovannini - Rascel) e vinse, in coppia con Tony Dallara il Festival di San Remo del 1960 con la canzone "Romantica" di Renato Rascel e testo di Dino Verde. Degna di nota è la canzone "È arrivata la bufera", incisa nel 1955, ma scritta nel 1939 e cantata in quello stesso periodo, in teatro, proprio quando si affacciava in tutta europa lo spettro della follia nazista e fascista che poi si materializzò nella seconda guerra mondiale.
Ebbe molte soddisfazioni in teatro e in TV. Ricordiamo tra le tantissime cose: "I racconti di Padre Brown", del 1970, sceneggiato di Edoardo Anton, per la regia di Vittorio Cottafavi, tratto da "L'innocenza di Padre Brown" di Gilbert Keith Chesterton.
Per il cinema ricordiamo: "Il cappotto", del 1952, di Alberto Lattuada, "Questi fantasmi", del 1954, di Eduardo De Filippo, "Il giudizio universale", del 1961, di Vittorio De Sica.

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Moana Pozzi
Anna Moana Rosa Pozzi
27 aprile 1961
Genova - Italia
Fu un giovedì di 63 anni fa

Scomparve il
15 settembre 1994
Lyone - Francia
Fu un giovedì di 30 anni fa
Aveva 33 anni

(A cura di Antonino Fleres)

 

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Attrice, show girl.
Il nome Moana deriva da un'isola delle Hawaii, vuol dire laddove il mare è più profondo in lingua polinesiana. Iniziò giovanissima, nel 1979, recitando una piccola parte in un film di secondo ordine che la portò a frequentare l'ambiente dello spettacolo sia convenzionale che quello a luci rosse. Nel 1981 lavorò alla Rai in un programma per ragazzi Tip Tap Club e nel frattempo iniziò a girare alcuni film hard. Ebbe molte particine anche in film non hard come in Borotalco di Verdone del 1982, La vita continua di Dino Risi del 1983, Vacanze di Natale di Carlo Vanzina del 1983, Ginger e Fred di Federico Fellini del 1985, I pompieri di Neri Parenti del 1985 ed altri. Nel 1991, pubblicò la sua autobiografia: La filosofia di Moana. Nel 1992 si presentò alle elezioni politiche con il partito dell'Amore appoggiato anche dal partito Radicale, ma più che altro fu una trovata pubblicitaria dell'agenzia di Riccardo Schicchi suo produttore. Ebbe moltissime apparizioni in programmi TV (nel 1987 condusse con Fabio Fazio Jeans 2 sulla Rai ma poi il programma fu sospeso). Scomparve prematuramente nel 1994 a causa di un male incurabile.

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Oggi Scomparve: Antonio Gramsci

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Antonio Gramsci
27 aprile 1937
Roma - Italia
Fu un martedì di 87 anni fa
Aveva 46 anni

Nacque il
22 gennaio 1891
Ales, Oristano - Italia
Fu un giovedì di 133 anni fa

(A cura di Laura Fleres)
http://www.antoniogramsci.com/

 

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Politico, filosofo e scrittore.
Fu il quarto dei sette figli di Francesco Gramsci e Peppina Marcias. A causa di una brutta caduta verificatasi all'età di tre anni, riportò danni irreversibili alla colonna vertebrale che gli impedirono di superare, da adulto, il metro e mezzo di altezza. Nel 1898 il padre, impiegato dell' Ufficio del Registro, venne arrestato per peculato e la famiglia conobbe anni di dura miseria. Quando il padre uscì di prigione, Antonio potè iscriversi al ginnasio e nel 1911 conseguì la licenza liceale con il massimo dei voti. Grazie ad una borsa di studio potè quindi frequentare la Facoltà di Lettere e Filosofia dell' Università di Torino, dove divenne membro attivo della sezione socialista locale. Nel 1916 diventò giornalista dell'"Avanti!", quotidiano del partito, e nel 1919, insieme con Palmiro Togliatti ed altri militanti, fondò il settimanale culturale, che poi divenne quotidiano, "Ordine nuovo". Nel 1920 fu tra gli organizzatori degli scioperi nelle fabbriche dell'Italia settentrionale, ma poiché questi non ottennero i risultati sperati, all'interno del partito si verificò una crisi che portò ad una scissione per cui nel gennaio del 1921 Antonio Gramsci e Amadeo Bordiga fondarono il Partito Comunista d'Italia. Il partito aderì alla Terza Internazionale e per due anni Gramsci lavorò a Mosca dove conobbe la giovane violinista russa Giulia Schucht che sposò e da cui ebbe due figli: Delio e Giuliano. Nel 1924 tornò in Italia dove fu eletto deputato ed organizzò l'opposizione parlamentare contro la dittatura fascista di Benito Mussolini. Nel 1926 diventò segretario del partito, ma poiché Mussolini decretò lo scioglimento di ogni movimento politico, fu arrestato e confinato ad Ustica, quindi processato e condannato a venti anni di reclusione che scontò nel carcere di Turi (Bari). In carcere elaborò temi di storia, politica e cultura, raccolti in trentadue quaderni dai quali, dopo la sua morte, furono ricavati sei volumi intitolati "Quaderni del carcere" e pubblicati tra il 1948 ed il 1951. Nel 1933, a causa delle critiche condizioni di salute, fu trasferito in una clinica di Formia e quindi a Roma dove morì per una emorragia cerebrale nel 1937. Nel 1947 furono pubblicate le "Lettere dal carcere", intense riflessioni sulla storia politica ed intellettuale italiana e sul marxismo, ammirate in tutto il mondo per la loro poeticità.

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