Cantautore, attore, chitarrista.
Da bambino, in seguito ad un attacco di Poliomelite, ebbe una lieve paralisi alla mano sinistra, così, il papà Guido Gaberscik, gli regalò una chitarra per indurre ad una riabilitazione improntata nel diletto. Inutile dire che lo stratagemma diede ottimi frutti.
Iniziò la sua carriera nel 1954, da chitarrista strumentista nel gruppo "Ghigo e gli arrabbiati", e dopo un paio d'anni entrò nel complessino, i "Rock Boys" (fondato da Adriano Celentano, con al piano Enzo Jannacci). Nello stesso periodo (1957) inizia un'avventura con il gruppo "Rocky Mountains Old Times Stompers" che gli diede l'opportunità di incidere le prime canzoni, ovvero "Ciao ti dirò" (rock) e "Da te era bello restar" (lento), entrambe per la casa editrice musicale "Dischi Ricordi".
Giorgio Gaber raggiunse il "successo" nel 1960 con il brano "Non arrossire", e da lì in poi la sua carriera fu senza tregua. Partecipò al festival di Snaremo negli anni 1961, 1964, 1966, 1967.
Poi, intorno al 1965, venne chiamato a condurre alcune trasmissioni in TV e, nel 1970, debuttò come attore nel recital "Il signor G." Lo stile ricercato dei suoi testi, gli impedirono di raggiungere grossi numeri commerciali, ma non una grossa fama e popolarità.
Innumerevoli i suoi successi (per es. "Barbera e champagne" o "Com'è bella la città"), le sue partecipazioni, le sue conduzioni (per es. "questo e quello" o "E noi qui"), le sue collaborazioni, i suoi riconoscimenti (per se. Premio Tenco).
Il suo ultimo disco, "Io non mi sento italiano", uscì dopo la sua prematura scomparsa causata da un Tumore ai Polmoni.
Nel 2004 venne intitolato a Giorgio Gaber l'auditorium sotterraneo del "Grattacielo Pirelli" di Milano.
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