Via Fani, incrocio con via Stresa, Roma, ore 9.
Aldo Moro venne rapito da un commando, altamente addestrato, delle Brigate Rosse, composto presumibilmente da 19 terroristi che aprirono il fuoco sull'auto del presidente, una Fiat 130, e quella della scorta, una Alfa Romeo Alfetta (entrambe le auto non erano blindate), e non esitarono a trucidare i cinque uomini della scorta: Domenico Ricci (appuntato dei Carabinieri, 44 anni), Oreste Leonardi (maresciallo dei Carabinieri, 52 anni), Giulio Rivera (agente di Polizia, 24 anni), Raffaele Jozzino (agente di Polizia, 25 anni) e Francesco Zizzi (vice brigadiere di Polizia, 30 anni). I funerali di Stato degli uomini della scorta furono celebrati due giorni dopo, il 18 marzo 1978, in Roma, alla presenza delle più alte cariche dello Stato.
Dopo 55 giorni di prigionia e di trattative, ufficiali e occulte, tra i terroristi, il governo ed altre istituzioni nazionali e internazionali (anche Papa Paolo VI intervenne più volte con comunicati e lettere), Aldo Moro venne assassinato per mano di Mario Moretti, uno dei capi storici delle Brigate Rosse.
Il corpo di Aldo Moro venne fatto rinvenire (previa telefonata alla segreteria del presidente della D.C. intorno alle ore 13) nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, "simbolicamente" parcheggiata tra via delle Botteghe Oscure e Piazza del Gesù (ossia tra la sede della "Democrazia Cristiana" e quella del "Partito Comunista Italiano"), in via Caetani in Roma, il 9 maggio 1978.
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