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Testo online da mercoledì 21 aprile 2010
| Torino: Ponte Vittorio Emanuele I
Il ponte Umberto I si trova in centro città, unisce, attraversando il fiume Po, piazza Vittorio Veneto (un tempo piazza Vittori Emanuele I e prima ancora piazza del Ritorno del Re) dal lato ovest e piazza Gran Madre di Dio dal lato est. Sempre dal lato oves del fiume, il ponte Vittorio Emanuele I si trova a ridosso dei dei Murazzi (via dei Murazzi), lungo Po Armando Diaz e lungo Po Luigi Cadorna. Sul lato est il ponte finisce in prossimità di corso Casale.
Veduta lato sud del ponte Vittorio Emanuele I. Sullo sfondo la chiesa intitolata alla Gran Madre di Dio. (2009) Il ponte Vittorio Emanuele I, detto il ponte di Pietra., fu costruito tra il 1810 e il 1813, in sostituzione dell'antico ponte di Porta di Po. I lavori iniziarono il 22 novembre 1810 su decreto che porta la data del 27 dicembre 1807. Si tratta di un ponte monumentale costruito da Charles Mallet durante l'occupazione francese per volere diretto dell'imperatore Napoleone Bonaparte, su progetto dell'ingegneres capo Claude-Joseph La Ramée Pertinchamp. Il ponte, interamente costruito in pietra (pietra di Cumiana, ovvero Gneiss-ghiandone grigio) è strutturato su cinque arcate, è lungo 150 metri e largo 12,9, la carreggiata misura circa 8,3 metri. Finita l'occupazione francese, al ritorno dei Savoia (1814), venne proopsto di abbattere il ponte perché simbolo napoleonico, ma Vittorio Emanuele I fu decisamente contrario all'idea, ed anzi, unì il proprio nome a quello del ponte.
Veduta del ponte Vittorio Emanuele I in Torino (particolare). (2009) È datato 1411 l'antico Ponte di Porta del Po che precedette per ben 4 secoli il Ponte Vittorio Emanuele I. Fu costruito tra il 1406 e il 1411 ed era ubicato pochi metri a nord rispetto al Ponte Vittorio Emanuele I, in corrispondenza di via Villa della Regina. A quel tempo Torino era molto piccola e non ancora abitata nei pressi del fiume Po. Per cui, quel ponte fu per diversi secoli l'unico esistente nella zona del torinese che permetteva l'attraverso del fiume in direzione sud, verso Genova. Verso la fine del XV secolo, per dare spazio all'espansione in atto della città, fu costituita, in prossimità del ponte, una nuova monumentale Porta: Porta di Po (costruita nel 1675, progettata da Guarino Guarini ed abbattuta poi dalle truppe napoleoniche il 20 maggio 1801). La via che portava alla Porta prese lo stesso nome: via Po (contrada del Po). Il ponte era in pietra, con più di una dozzina di arcate, e, nonostante la fattura non certo degna dei più grandi architetti del tempo, durò circa 400 anni. In effetti, il ponte era spesso in riparazione, e prima di essere abbattuto definitivamente, per lasciar spazio al nuovo Ponte Vittorio Emanuele I (allora detto Ponte di Pietra), alcune delle campate, crollate a causa di varie piene (la peggiore fu quella del 3 novembre 1706), furono sostituite con rispettive travate in legno, martoriandone così il disegno originario ma non la funzione primaria. Sul ponte vi era una piccola costruzione, con annesso ponte levatoio, che serviva da ufficio da esattoria pedaggio e da prima difesa (alzando il ponte levatoio) alla città in caso di attacco nemico.
Veduta lato nord del ponte Vittorio Emanuele I. Si nota: a sinistra la Gran Madre e a destra, in alto, parte della chiesa di Santa Maria al Monte e del convento dei Cappuccini sul monte dei Cappuccini. (2009)
Il ponte napoleonico Vittorio Emanuele I, in tutte le sue cinque campate, visto dai Murazzi. (2007)
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