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Studiare va bene ma oggi non basta più... - Antonino Fleres

 

Gli articoli di Antonino Fleres: Studiare va bene ma oggi non basta più...

 
Antonino Fleres

ID Autore: 1
ID Articolo: 76

Testo online da domenica 13 dicembre 2015

 

Studiare va bene ma oggi non basta più...

Ci scrive Angelo e ci espone un quesito, legato al problema della difficoltà nel riuscire a trovare un lavoro, comune a tantissime persone; ecco il testo della sua e-mail:

Salve, sono laureato in filologia moderna presso l'Università della Calabria con il massimo dei voti. Sono in cerca di un'occupazione già da un anno, ma, pur inviando domande di messa a disposizione, non ricevo risposta da nessun istituto. Mi potete aiutare? Grazie. Cordialmente
Angelo C.

-*-*-*-*-

Caro Angelo, sappiamo bene come oggi sia molto difficile trovare un'occupazione specialmente per i giovani che escono dal mondo della Scuola e / o dell'Università. Le Aziende cercano persone, oltre che formate, anche con un bagaglio di esperienza, talvolta non indifferente.
Esiste il problema (più che annoso) di una Scuola ancora (in molti casi) incapace di rendere gli Studenti "dell'ultimo anno" appetibili per le Aziende. Spesso le Scuole e le Aziende "non si parlano".
Sappiamo anche quali siano i numeri della disoccupazione e dell'inoccupazione nel momento in cui scrivo... purtroppo e tragicamente ancora a due cifre...

Ma veniamo al dunque:

Se mi metto nei panni di un'Azienda del settore Privato, è facile per me capire quali siano i timori, le difficoltà, ed i rischi che essa corre quando si trova nella ("felice") situazione di voler assumere una nuova "Risorsa Umana":
In primis: potrebbe assumere una "Risorsa" che poi si rivelerebbe un "peso" se non riuscisse a risolvere i problemi legati alle commesse di lavoro ad essa assegnate.

Allora: Analizziamo quanto sopra con la seguente domanda: "Quando una Risorsa potrebbe non riuscire a risolvere i problemi legati alle difficoltà intrinseche alle commesse di lavoro?"

1 - Quando fosse una "Risorsa" menefreghista.
2 - Quando fosse una "Risorsa" eccessivamente chiusa e / o introversa.
3 - Quando fosse una "Risorsa" con scarse e / o inefficaci capacità di comunicazione, di mediazione, di aggregazione, di socializzazione, e via di seguito.

Bene: una volta analizzate quelle che sono le principali paure delle Aziende del settore Privato che vogliono assumere, analizziamo la cosa più importante per chi cerca lavoro e punta ad un Colloquio conoscitivo con queste Aziende: il Curriculum Vitae.

Il Curriculum Vitae (CV) è importantissimo perché è l'unico mezzo di presentazione, per ogni Candidato al lavoro, alle Aziende del settore Privato. (In realtà il CV non è l'unico mezzo per cercare di trovare Lavoro, ma va da se che gli altri metodi (per lo più legati alle conoscenze) non vogliono essere trattati in questo articolo - inoltre, come sappiamo, le Aziende del settore Pubblico assumono tramite Concorso Pubblico e quindi il CV preserva un'altra valenza).

Il Curriculum Vitae deve quindi riuscire a rasserenare gli animi delle Aziende che sono, come abbiamo visto, molto angosciate all'idea di sbagliare la scelta del Candidato.

La funzione "Principe" del CV è quindi quella di convincere l'Azienda che:
1 - Io non sono un menefreghista.
2 - Puoi contare su di me.
3 - Io non mollo e faccio di tutto per portare a termine ciò che inizio.
4 - Non discrimino il confronto, l'ascolto, il pensiero diverso.
5 - Sono proattivo, propositivo, affidabile, serio.
6 - Conto molto su di me e sul mio gruppo (di lavoro, di studio, di hobbies, ecc.)
7 - Posso anche cambiare idea (non sono eccessivamente testardo).

Una volta che l'Azienda, dopo aver letto un Curriculum Vitae non abbia più ansia di quanta già non ne avesse ad inizio lettura, forse il Candidato verrà chiamato per un Colloquio conoscitivo.
Se poi, l'ansia di cui sopra, fosse addirittura dimezzata o sparita quasi del tutto, allora la percentuale di probabilità per una "chiamata" a Colloquio, certamente salirebbe.

A questo punto sento chiaramente una domanda (che forse qualcuno che mi sta leggendo si pone):
"Sì, ma come faccio a trasmettere in un CV che io sono tutte quelle cose lì?"

Bella domanda!

Ed ecco la risposta:

(Premetto comunque che ogni caso è un caso a sé e che qui espongo un pensiero rivolto alla generalità dei casi - sarebbe bene che ognuno adattasse e personalizzasse il proprio CV a seconda della propria realtà)

Ovviamente non è facile dare una risposta: ci provo.
Sicuramente non basta (forse è addirittura controproducente) scrivere la lista di cui sopra ("non sono menefreghista, puoi contare su di me, sono affidabile, ecc. ecc.")
La lista di cui sopra va scritta e dimostrata in altre parole.

Per esempio, per dimostrare la tua capacità di ascolto, di aggregazione, di appartenenza ecc. dovrai scrivere la tua esperienza (anche al di fuori dell'ambito lavorativo) in un contesto sociale in cui, senza determinate qualità, non sia possibile militare con riscontri positivi.
Parlo ad esempio di un'associazione sportiva o un'associazione culturale o sociale o di volontariato ecc. all'interno della quale si siano svolte mansioni anche semplici ma che richiedono, almeno in parte, alcune delle qualità su descritte.

È quindi molto utile descrivere esperienze in contesti sociali e o sportivi di ogni tipo (comprese le "Giovani Marmotte"). Per es.: "Iscritto all'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI) dal 2005 (avevo 10 anni), attualmente ricopro la mansione di "Capo". (Il Capo elabora e gestisce i progetti educativi, cura la formazione permanente e il tirocinio dei soci adulti (oltre i 15 anni), gestisce l'inserimento e la presenza dell'Associazione sul territorio locale, ed altro)".

Molto importanti e richieste (contribuiscono a far ridurre l'ansia alle Aziende) sono le esperienze all'estero.
Ovviamente se si è molto giovani non si può raccontare di esperienze lavorative all'estero (oltretutto di un certo rilievo), vanno quindi bene anche esperienze di altro tipo, come Master, Vacanze studio, Stages, ecc. In mancanza di tali esperienze all'estero vanno bene anche solo semplici Viaggi: il messaggio è: se vado all'estero me la posso cavare (e se viene in Azienda qualcuno di Londra o di Berlino, pure).

Dobbiamo essere realisti: cinquant'anni fa, con una Laurea ed un voto molto alto, il lavoro era sicuro ed immediato (oltre che invidiato).
Oggi non più.
Oggi non basta un 110 e lode.
Occorrono Master all'estero, esperienze passate e presenti in gruppi sportivi, sociali, di volontariato, ecc.
Occorre capacità, propensione, affidabilità e disponibilità.

Occorre dimostrare di avere le capacità e le potenzialità per non essere "il problema" ma per poter contribuire alla "soluzione" di ogni problema.

(La classica "zappa sui piedi" è spesso legata a frettolose domande tipo: "quando avrò le ferie?" oppure: "quale sarà lo stipendio?", ecc.)

Occorre lasciar trasparire (attraverso la lettura del proprio CV) un senso di pacato ottimismo e serena sicurezza su ciò che "si vuole fare da grandi"... va quindi bene "colorare" anche un pochino il CV (moderatamente) puntando ed enfatizzando (sempre moderatamente) le proprie potenzialità.

Attenzione: Colorare ed enfatizzare (cioè mettere in risalto) le proprie qualità, non vuol dire scrivere cose non vere. Alla fine il CV serve per ottenere un Colloquio conoscitivo con l'Azienda. Se nel CV si scrivono bugie, appena si apre bocca al Colloquio, si viene "sgamati" immediatamente.

(Potrei scrivere altri esempi, ma il concetto credo si sia capito...)

Una volta chiamati ad un Colloquio la palla passa al Candidato: nella fase del Curriculum esso è protetto dalla corazza della penna, nella fase del Colloquio non più... ma questo è un altro discorso.

Una regola che va bene sia per i CV che per i Colloqui è senz'altro quella (persino un po' scontata) di non essere "troppo" (timidi, disinvolti, imbarazzati, disinibiti, ecc., ecc.)

Per ora mi fermo qui, esistono molte altre aree di rilevanza nella stesura di un CV o nella preparazione di un Colloquio, non ultima la "tracciabilità digitale" (spesso legata ai "Social"), si potrebbe discutere molto a riguardo.

Spero di essere stato almeno un pochino d'aiuto a chi vive una situazione come quella esposta da Angelo.

Buon CV a tutti!

Antonino

 

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