ID Autore: 1
ID Articolo: 71
Testo online da mercoledì 23 maggio 2012
| Trovare un posto di lavoro = trovare un tesoro!
Per guadagnare denaro, come sappiamo, uno dei modi più consolidati è... lavorare! Il lavoro, infatti, oltre a nobilitare, genera guadagni, soldi, quattrini e permette, con i redditi così ottenuti, di pensare e progettare il futuro con più serenità. Dato che non tutti si nasce imprenditori, è pur vero che ognuno di noi lo è di se stesso, e così, anche se si aspira ad un posto da "dipendente", la strada per ottenerlo non è di sicuro facile.
Per ottenere un posto di lavoro alle dipendenze di una qualsiasi società o azienda, sia essa una multinazionale che una a conduzione familiare, occorre stilare domande, elaborare curriculum, partecipare a corsi e concorsi e, infine, occorre sottoporre se stessi e la propria personalità (conscia ed inconscia) al famigerato "colloquio conoscitivo".
Se è vero che per superare uno scritto "basta" studiare... se è vero che per redigere un curriculum accattivante "basta" seguire alcune "semplici" regole... non è così vero che, per sostenere un colloquio conoscitivo al fine di ottenere un posto di lavoro dipendente, esistano formule "miracolose" o "segrete" sempre valide per tutti...
Durante un colloquio di lavoro, il candidato viene "messo a nudo" e scrutato dai potenziali datori di lavoro (ditte piccole) o addirittura da professionisti (psicologhi, sociologi, psichiatri) che si occupano del personale nelle aziende più grandi.
Non è più, quindi, come per il curriculum, solo una questione di penna...; il nostro corpo parla quanto e più di noi: accomodarsi, di fronte al nostro interlocutore, accavallando le gambe in un modo piuttosto che in un altro equivale alla differenza che passa tra un saluto garbato ed un insulto sfrontato...La direzione dello sguardo, il movimento del sopracciglio, la risoluzione del prurito al naso, al mento, alla fronte e allo zigomo... sono tutti segnali precisi che descrivono la nostra vera essenza interiore. Non solo: l'abbigliamento, la postura, il sorriso, il cipiglio...
Ovviamente un colloquio di lavoro non è esclusivamente basato sulla comunicazione non verbale, va da sé che, di tanto in tanto, il candidato avrà pur occasione di aprir la bocca; per cui, anche se è tutt'altro che facile "addomesticare" il proprio inconscio, non è così difficile evitare alcuni banalissimi errori di comunicazione che potrebbero irrimediabilmente compromettere l'esito dell'evento. Gli errori di cui parlo sono facilmente intuibili se, durante un colloquio conoscitivo di lavoro, si prova a mettersi dall'altro lato della "barricata": se tu avessi un'azienda e stessi cercando una figura professionale per una collaborazione duratura, ti piacerebbe sentirti dire: "quante ferie date?" oppure: "c'è la quattordicesima?" o ancora: "mi dia pochi anni e qui diventerò dirigente!"
Equilibrio quindi: timidezza no, sfrontatezza no.
Sei una persona un po' timida ed impacciata? Pensa al peggio che possa capitarti (bocciatura al colloquio), fai conto che sarà così (che ti bocceranno): ora che non hai più questo peso puoi andare al colloquio ed affrontarlo con più leggerezza. Sei una persona un po' sfrontata e strafottente? Immagina di aver di fronte il tuo idolo dello sport e forse riuscirai ad affrontare il colloquio con un pizzico di umiltà in più. Buon colloquio a tutti!
Il video è tratto da Costume e Società del 22 maggio 2012, Rai 2
|