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ID Articolo: 26
Testo online da venerdì 10 gennaio 2014
| 90 minuti in Banca (da dimenticare)...
Pagare un ticket… praticamente impossibile! Pare che i Computers non li abbiano ancora inventati… occorre fare le cose alla vecchia maniera… come quando si cacciava nei verdi pascoli alpini qualche millennio fa... Doveva solo pagare il ticket. Intendo il ticket sanitario, quello che ti danno da pagare quando vai a fare una visita in un ospedale del Servizio Sanitario Nazionale. Parlo quindi della ASL, o forse USL, o forse chissà come si chiama. Ah, ecco, sì, si chiama incompetenza, si chiama negligenza, si chiama non curanza. O forse, si chiama disservizio, si chiama "asterischi". Ovviamente nel disservizio ci metto anche la totale mancanza di soddisfazione verso il cliente da parte della Banca. In questo caso la Banca Unicredit, ma forse sarebbe stato lo stesso con altri brand...
In effetti, noi, dobbiamo ringraziare ogni Dio, uno per uno, dato che qui, almeno, ce l'abbiamo un Servizio Sanitario Nazionale. Altrove le cose vanno peggio o molto peggio. Ma è qui che siamo e, dato che le cose, con pochissimo sforzo (se non addirittura con sforzo negativo), potrebbero andare molto meglio, ecco che scatta la denuncia, l'esternazione. Il "marito" è una persona realissima che mi ha chiesto di restare anonima.
Benvenuto! Alla faccia della faccia di bronzo! Siamo a Torino e, dopo una visita medica in un ospedale qualsiasi, la moglie, delegava (verbalmente) il marito alla più facile delle commissioni domestiche... pagare il ticket della visita medica alla banca Unicredit. Il marito entrò in banca alle ore 14:50, prese il "numerino", era lo "073", e si mise ad aspettare il suo turno... (davanti a lui c'erano ben 11 persone). Dopo 30/35 minuti, andò da un'impiegata chiedendo come mai si andasse così a rilento, lei rispose che c'era solo un cassiere, per cui... ma fu gentile a chiedere cosa dovesse fare e lui (il marito) rispose che era lì per pagare il ticket sanitario per la moglie. Lei (l'impiegata), si congedò dicendo che purtroppo era così e non ci poteva fare niente.
Dopo altri 30/35 minuti, il marito andò a cercare il direttore della banca e lo trovò. Questi gli disse che purtroppo la situazione era quella che era, non c'era personale, bisognava aspettare. Anche il direttore gli chiese cosa dovesse fare e lui rispose "ticket sanitario per moglie". Finalmente, dopo altri 30/35 minuti venne il suo turno. (Perbacco, erano passate 11 persone in 90 minuti o più). (Da segnalare che le operazioni di cassa sono nella fattispecie pagamenti o prelievi, roba da pochi minuti cadauna...) L'impiegato (il cassiere), tutto sorridente disse che per pagare il ticket bisognava compilare 2 o 3 moduli, firmare in 5 o 6 posti (nei moduli), ma prima bisognava esibire documenti e codici fiscali a go go, della moglie, del marito, e forse anche di altri parenti...!
Il povero marito, ormai esausto e senza forze per la lunga coda, rimase folgorato (negativamente) quando l'impiegato sentenziò che non avrebbe potuto fare nulla dato che mancavano i documenti della moglie... La folgorazione entrò dalle braccia, attraversò il torace, tambureggiò dal bacino al fegato e, insieme ad uno spasmo di bile, arrivò in gola. Dalla gola uscì un urlo terrificante e poi un altro e poi un altro ancora. "Io da qui non me ne vado!!!" "Direttore!!!" "Carabinieri!!!" "Io da qui non me ne vado!!!" "Voglio pagare questo ticket!!!" E poi ancora: "Nemmeno ai cani!!!" "Ma come trattate voi i clienti???" "Ore e ore per pagare un ticket!!!"
Non è forse "sequestrare" il "cliente" obbligandolo a stare 90 minuti in coda per pagare un ticket? O questa strategia di mercato qualcuno la chiama "Soddisfazione verso il cliente"? Certo, sappiamo bene che le banche vogliono che gli utenti facciano tutto online e non rompino le "scatole" a loro (così possono ridurre un po' il personale e quindi i costi (aumentando i profitti)), ma lo devono fare con questi mezzi da "crimine commerciale"? Ti tengono lì per ore, ti umiliano da farti sprofondare l'autostima, così la prossima volta non ci vai più! Ovvio! Bravi! (Rimane oscuro il fatto per cui il marito non sia stato avvisato prima (sia dall'impiegata che dal direttore) della necessità di dover compilare 2 o 3 moduli ed esibire documenti di tutta la famiglia per poter pagare un semplice ed apparentemente innocuo ticket...) Ma se il famigerato ticket non si può pagare che al punto Giallo (chissà dove) oppure in Banca (in questo caso la Unicredit) cosa deve fare il malcapitato utente? La colpa è sua (dell'utente), certo, che non sa che il ticket conviene pagarlo al Punto Giallo (ripeto, chissà dove (ma basta cercarlo)) e pensa che invece, in banca potrà essere tutto più semplice... Occorre essere "professionisti del ticket" se si vuol vivere in questa jungla commercial-jurassica! (Ad onor della cronaca, in questo caso specifico, non vi era alternativa alla banca per via del bollo... (dato che questo ticket andava poi inviato via fax (con il bollo) che, se bagato al Punto Giallo non sarebbe stato messo))...!!!
Il Web Site Unicredit (vedi data articolo). Impossibile da qui pagare un ticket... Il povero marito ha rischiato un mancamento, voleva recarsi ad un pronto soccorso e poi dai carabinieri, ma dopo attento esame si è reso conto che avrebbe dovuto, in seguito, tornare a quello sportello bancario per pagare il ticket... Che dire? (Speriamo che il "mancamento" tardi ad arrivare) Dell'argomento che qui tratto, di certo il direttore della banca se ne frega, gli impiegati della banca se ne fregano; direttori ed impiegati delle ASL pure! È così difficile fare in modo che questi famigerati ticket possano essere pagati dal tabacchino, oppure on line, come già si fa (da anni) per moti tipi di bollette e bollettini? Deve per forza morire qualcuno per far sì che si accendano i riflettori su questo tanto stupido quanto grave problema?
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