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Testo online da sabato 18 agosto 2012
| In bocca al portoghese; evviva il portoghese!
Ma chi sono i portoghesi? I portoghesi sono tutte le persone che hanno nazionalità portoghese, ovvio... eppure qualche "cattivone" ha messo in giro, tanti e tanti anni fa, il luogo comune che i "portoghesi" sono coloro che (in quanto "furbetti"), ogni volta che "possono", non pagano. Più precisamente, il luogo comune recita così: i "portoghesi" sono coloro che usufruiscono di servizi e beni senza pagare gli stessi grazie a trucchi e sotterfugi vari (ovviamente trucchi e sotterfugi vanno intesi come raggiri ecc.). Sono approfittatori e, pur avendo (o non avendo) possibilità economiche, preferiscono non pagare, quando possono, i beni e i servizi di cui sopra.
Ma cosa c'entrano i portoghesi, quelli veri? I portoghesi (coloro che hanno nazionalità portoghese) vanno tutti al ristorante e non pagano? Prendono tutti i tram e non pagano? Certo che no, ovvio! I portoghesi, al pari di tutti gli altri, sono persone oneste (i più) e disoneste (i meno), più o meno come tutti.
Eppure, ad onor del vero, il luogo comune ha subìto una distorsione tale da averne addirittura ribaltato il significato. Il motivo di tale ribaltamento, come spesso accade è uno solo: la pura ignoranza mista ad un pizzico di malafede e preconcetti vari. Infatti, andando indietro nel tempo, si scopre che furono alcuni romani (cittadini di Roma) che, nell'anno 1700 circa, per non pagare uno spettacolo teatrale (organizzato dall'allora ambasciatore del Portogallo al Vaticano) gratuito per i portoghesi, si spacciarono (appunto) per portoghesi... Da qui l'espressione "non fare il portoghese" ovvero "non fare il furbo"; ma non perché i portoghesi sono coloro che fanno i furbi, ma perché tutti gli altri, per "fare i furbi" volevano fare (spacciarsi per) i "portoghesi"...
Un po' di confusione? Ma no... Ma che c'entra questo preambolo? C'entra, c'entra...
Una delle fermate del 60 in zona Parco Dora a Torino - Non di rado qui salgono sui bus i controllori e si catafuttono dagli stessi i furbi del trasporto pubblico (che tutto sono tranne che portoghesi)... L'esternazione di oggi prende piede da una delle mie solite chiacchierate con uno dei tanti amici e conoscenti con i quali spesso mi intrattengo (magari in compagnia di una bella granita ed una bella brioche) durante queste fresche mattine d'agosto.
Pare che a Torino (probabilmente non solo – ma in questo caso parliamo di Torino) molti utenti GTT (Gruppo Trasporti Torinese) non amino pagare il biglietto. Tali utenti sono di tutte le nazionalità, di tutti i ceti sociali, di tutte le età e di tutti i sessi (quando si dice che la scorrettezza sia "a prescindere"). Qualcuno lo fa per principio: "Perché devo pagare il biglietto quando è un mio diritto potermi spostare liberamente per Torino?" – qualcuno per diritto: "Perché dovrei pagare visto che non ho l'automobile per potermi spostare?" – qualcuno per senso di equità: "Perché devo pagare io se tutti non pagano?" – qualcuno per pragmatica applicazione di filosofia spicciola: "Perché devo pagare se tanto, anche se mi beccano, non possono obbligarmi a dir loro il mio nome?"... eccetera, eccetera...
Il 13 agosto 2012, Alberto era sull'autobus 60 nei pressi del Parco Dora. Ad un certo punto il pesante mezzo effettua una delle solite fermate ma qui capita una cosa particolare che il grande Alberto non manca di notare: un fuggi-fuggi generale, un precipitarsi all'uscita, un catapultarsi a mo' di "si salvi chi può" sulla banchina sottostante... Notò anche un paio di persone che, seppur sedute da diverse fermate, in fretta e furia si lanciavano verso la macchinetta obliteratrice, marcando il biglietto oramai consunto dai tanti viaggi clandestini. Subito dopo il rocambolesco esodo dei passeggeri (e le obliterazioni postume) ecco che fanno ingresso due personaggi tutt'altro che anonimi: camiciotti bianchi con tanto di mostrine colorate sul petto, sulle maniche, sulle spalle; il resto dell'abbigliamento (ed anche il portamento degli indossatori) non dava adito a dubbio alcuno: stavano entrando i controllori...
Ormai i "portoghesi" o meglio: coloro che avrebbero voluto essere "portoghesi"... si erano già tutti liberamente dati alla macchia (in realtà erano tutti lì, sulla banchina, addirittura scocciati perché obbligati da questo cieco destino ad aspettare il prossimo 60...) e così, gli illuminatissimi controllori, appena l'autobus riprese la sua corsa, iniziarono a chiedere i biglietti ai pochi passeggeri rimasti (ovviamente (oramai) tutti con il biglietto valido). Alberto era seduto in coda al mezzo e fu l'ultimo ad essere intervistato dai controllori.
Uno di questi timidamente chiese: "Biglietto?" "Eccolo! Ma mi dica una cosa: perché mai noi cittadini onesti dovremmo continuare a pagare il biglietto quando voi stessi avete visto sgattaiolar via cinque usurpatori del pubblico servizio e non avete mosso un dito?" "Ha ragione, io stesso ho sollevato formale richiesta di chiarimento su questo spiacevole fenomeno e mi è stato detto che non possiamo tenere chiuse le porte quando entriamo noi (per poter acchiappare tutti "mariuoli") e che quindi, gli utenti devono essere lasciati liberi di poter scappare appena ci vedono." "Ma non potete almeno vestirvi in modo meno appariscente?" "No, non possiamo..."
Allibito e sconfortato, il buon Alberto, arrivato nel frattempo a destinazione, salutò i controllori e scese.
Ma dico io: Caro Piero Fassino sindaco di Torino, cari dirigenti tutti del Premiato gruppo GTT...
Ma dico io... Non potete evitare di prendere in giro le persone oneste che pagano il biglietto del pubblico servizio e, viceversa, "bastonare" i furbi che invece da voi pare vengano addirittura premiati? Non potete far vestire i controllori in modo meno vistoso e appariscente? Non potete chiedere il biglietto anche a chi dal bus è appena sceso? Non potete bloccare le macchinette obliteratrici quando stanno per entrare i controllori? Non potete inventarvi qualcosa indi per cui "premiare" (o almeno motivare) gli onesti cittadini a rimanere tali e i lestofanti a convertire il proprio cammino sposando la via della rettitudine? Eppure, dico io, basterebbe davvero poco... Pensaci Pierino, pensaci...
Buona obliterazione a tutti!
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Aggiornamento del 24/02/2016
Beh, ieri ho preso un tram, per la precisione il 3, in corso Regina Margherita a Torino, e devo dire che la situazione oggi è catastrofica... Alla prima fermata dopo Porta Palazzo, direzione Po, è successo che il tram si sia fermato (ovvio), abbia lasciato le porte aperte molto più tempo del normale ed infine... sia ripartito...
Cosa c'è di strano?
La cosa strana è che appena il tram si è fermato e le porte si sono aperte, tutto e tutti erano nella norma, ma appena il ritardo della ripartenza e della chiusura delle porte è stato percettibile, tutti hanno dato un sguardo in giro e... cosa abbiamo visto tutti? Tutti noi, passeggeri paganti e non, abbiamo visto, lì sotto, due magnifici controllori GTT con tanto di emblema ben visibile cucito su giacca, berretto e quant'altro, scortati da due altrettanto belli rappresentanti della Polizia Municipali (altresì detti Vigili Urbani) entrambe elegantemente vestiti in perfetta uniforme.
I quattro Pubblici Ufficiali indugiavano vicino alle porte del tram che continuava la sua "pausa fermata" con le porte ben aperte. A questo punto, i passeggeri non paganti, senza nemmeno manifestare una grande fretta, sono tranquillamente scesi e, finita la transumanza, dopo altri secondi di attesa, finalmente, i Controllori ed i Vigili sono saliti ed il tram è ripartito. Sul tram eravamo rimasti in 4 gatti... il grosso dei passeggeri era sceso perché (presumo io) senza biglietto. Parlo dei ¾ del totale passeggeri...
Dopo che il tram è ripartito, un controllore mi si avvicina (nel frattempo i Vigili si erano stipati a piantonare le uscite) e mi dice, con un certo imbarazzo: "Favorisca il Biglietto, per cortesia..."...
A quel punto, anche se avrei voluto regalare un "frantumatico" urlo all'etere, sfoderando il mio miglior sorriso ebete, ho fatto presente che il loro controllo, secondo me, era a quel punto inutile, dato che avevano fatto tranquillamente scendere tutti i non paganti e, sul mezzo, eravamo rimasti solo noi "regolari".
Avrebbero potuto evitare di salire...
Comunque ho fatto vedere il biglietto ed è finita lì, ma appena la stessa domanda è stata rivolta al "secondo gatto", il povero Controllore ha dovuto sorbire le lamentele anche di questo e così via per tutti i "gatti" paganti di quel viaggio.
Allora, dico io, e vengo all'esternazione: Ma che senso ha pagare il biglietto? Ma che senso ha pagare i Controllori e i Vigili Urbani? Ma che senso ha essere governati da Giunte Comunali che non solo permettono bellamente ai tanti di scroccare il viaggio in tram, ma lo fanno prendendo altrettanto bellamente in giro i restanti paganti che, ovviamente, si sentono frustrati e derisi da tale presa d'opera?
Il guaio è che le Giunte Comunali sono lo specchio dei Governi Centrali e quindi è facile capire come i Governi permettono ai tanti furbi di scroccare i viaggi della vita (penso a pensioni d'oro e vitalizi avuti dopo solo 1 anno di lavoro, penso alle tasse non pagate dai tanti professionisti, artigiani e commercianti, ecc.) a scapito dei fessi del lavoro dipendente che (anche non volendo), i viaggi della vita se li devono sudare o, più spesso, scordare?
L'ultimo pensiero lo dedico ai Sindacati (e qui mi scappa una serie di parole inscrivibili che ovviamente non scrivo) che firmano minimi sindacali da fame, da sete, o, nei casi più "fortunati" da sopravvivenza senza appello...
Si chiama life border life... vita ai confini della vita... (un sentito grazie ai sindacalisti specialmente ai dirigenti da 200k euro all'anno...)
Buon Sindacato a tutti!
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