Oggi Scomparve: Leonardo Sciascia
Scrittore
Maestro elementare e impiegato statale, fu tra gli intellettuali più influenti degli ultimi decenni. Il suo impegno civile si estese dalla lotta alla criminalità organizzata alla politica attiva. La mafia è al centro della maggior parte dei suoi scritti. Il primo libro importante di Sciascia fu "Le parrocchie di Regalpetra" del 1956, un'inchiesta sulla vita di un paese siciliano immaginario, sulle orme della natia Racalmuto a cui l'autore rimase sempre legato. Nel romanzo breve "Il giorno della civetta" (1961), scritto sotto forma di giallo, lo scrittore impose all'attenzione dell'opinione pubblica il grave problema della mafia: è la storia di un capitano dei carabinieri proveniente dal Nord che indaga sull'omicidio, realmente avvenuto nel 1947, del deputato Miraglia. Da questo romanzo il regista Damiano Damiani trasse l'omonimo film. Ad un altro delitto di mafia si ispirò "A ciascuno il suo" del 1966. Del 1977 è "Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia", una riscrittura del romanzo "Candide" dell'illuminista Voltaire. Negli ultimi anni pubblicò altri brevi libri scritti sotto forma di inchiesta che vogliono ricostruire eventi e rivelare ingiustizie e menzogne dell'Italia contemporanea. Tra questi "La scomparsa di Majorana"(1975), sulla misteriosa sparizione del fisico catanese Ettore Majorana e "Il teatro della memoria" (1981). L'ultimo capolavoro dell'autore fu "Una storia semplice" del 1986 che denuncia una totale sfiducia nella giustizia italiana.
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