Scrittore
Fu il primo dei sedici figli di Gabriel Eligio Garcia, telegrafista, e di Luisa Marquez Iguaran, maga e chiaroveggente. Allevato dai nonni materni, il piccolo Gabriel Garcia Marquez portò sempre con sé il ricordo dei luoghi e delle persone della sua infanzia e dei racconti ascoltati dalla nonna, formidabile narratrice di storie fantastiche. A nove anni raggiunse i genitori a Sucre e, grazie ad una borsa di studio, frequentò le scuole superiori fino al diploma, conseguito nel 1946. L'anno successivo si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell' Università di Bogotà. In quegli anni scrisse i suoi primi racconti, pubblicati in particolare sul quotidiano liberale "El Espectador". Durante gli anni della dittatura lavorò come corrispondente europeo di "El Espectador" e questa esperienza, che gli permise di frequentare le principali capitali europee, fu fondamentale per la formazione dello scrittore. Rientrato in Colombia nel 1958, si sposò con Mercedes Barcha e continuò l'attività di giornalista. Nel 1959, dopo la vittoria di Fidel Castro a Cuba, si trasferì a L'Avana dove lavorò presso l'agenzia stampa "Prensa Latina", come corrispondente, prima da Bogotà e poi da New York. Nel 1961 fu pubblicato il romanzo "Nessuno scrive al colonnello". A causa delle sue idee liberali, non era ben visto dal governo assolutista colombiano, quindi si trasferì in Messico dove nacquero i due figli, Rodrigo e Gonzalo. Abbandonato il giornalismo, si dedicò esclusivamente alla letteratura e nel 1967 pubblicò il suo capolavoro, "Cent'anni di solitudine", che ottenne uno straordinario successo internazionale. È la storia di un immaginario villaggio dell'entroterra colombiano, Macondo, dalla sua fondazione alla sua fortuna, alla sua decadenza e successiva scomparsa, intrecciata alla storia della famiglia del fondatore, la famiglia Buendia, a partire dal patriarca attraverso sei generazioni, fino al mostruoso Aureliano che vive solo un'ora e un minuto prima di essere divorato dalle formiche. In seguito Gabriel Garcia Marquez si trasferì in Spagna dove rimase fino al 1975 quando pubblicò il romanzo "L'autunno del patriarca", che ha come tema il potere politico e la corruzione. Nel 1981 fu pubblicato "Cronaca di una morte annunciata" ripreso da Francesco Rosi per l'omonimo film del 1987. Nel 1982 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura che consacrò definitivamente a livello mondiale la sua fama. Dopo il conferimento del Nobel venne ufficialmente invitato a tornare in Colombia, dove si occupò di problemi sociali ed ebbe funzioni di mediatore tra il governo e i ribelli di sinistra. Tra le opere più recenti ricordiamo "Dell'amore e altri demoni" (1994), "Notizia di un sequestro" (1996) che ricostruisce dieci rapimenti effettuati dai narcotrafficanti in Colombia e la sua autobiografia "Vivere per raccontarla" (2002).
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