L'eccidio di Monte Sole, compiuto dalle truppe naziste tra il 29 settembre ed il 4 ottobre 1994, è più noto come Strage di Marzabotto in quanto fu questo paese a pagare il più altro contributo in termine di vittime civili e distruzione: 150 persone uccise, tra cui donne e bambini e moltissime case, ponti, strade, cimiteri, chiese, scuole distrutte. Dato che in quei giorni era molto attiva in quella zona (precisamente a Vado) una divisione di partigiani denominata "Stella Rossa", il feldmaresciallo Albert Kesselring, al fine di annientarla, delegò all'ufficiale Walter Reder (detto il monco), il compito di rastrellare e uccidere i partigiani e ogni civile che desse loro un aiuto. Il capitano Walter Reder (che tralaltro, dal 12 agosto 1944 in marcia dalla Versilia al Bolognese lasciò dietro se una scia di 3.000 morti compresi donne e bambini), specialista nel settore, fece terra bruciata compiendo una serie di stragi indiscriminate nel territorio compresa fra i fiumi Reno e Setta nei Comuni di Marzabotto, Grizzana, Monzuno, e nelle frazioni di Panico, Vado Quercia, di Pioppe, S.Martino, Casaglia, San Giovanni di Sotto, Cerpianodi Casaglia, Monte Sole (addirittura irrompendo in una chiesa e falciando tutti i presenti). In tutto (prima e dopo il 29 settembre), le vittime, quasi tutte civili, funono più di 1.800 (anche perché vennero disseminate moltissime mine che continuarono ad uccidere, fino al 1966, altre 55 persone... e poi malattie, bombardamenti ecc.). Finita la guerra, Walter Reder fu processato e, nel 1951 condannato all'ergastolo. Venne in seguito graziato. Va infine ricordato che "anche a Marzabotto alcune SS parlavano un italiano perfetto"... Per l'eccidio furono infatti processati anche alcuni italiani (Lorenzo Mingardi e Giovanni Quadri) che militavano nella guardia repubblichina del Fascio.
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