Pianista e compositore.
Crebbe in una famiglia dove era molto forte l'autorità del padre Joahnn, tenore nel coro della corte, il quale voleva che Ludwig diventasse un bambino prodigio; effettivamente il piccolo Beethoven iniziò molto presto a manifestare le sue doti musicali e, a soli sette anni, diede il suo primo concerto per pianoforte. A causa dei problemi di alcolismo del padre, dovette, però, prendersi presto cura del mantenimento della famiglia così nel 1784, a soli quattordici anni, trovò lavoro come organista presso l'arcivescovo di Bonn, Maximilian Granz. Beethoven ricevette molti riconoscimenti e, grazie all'interessamento dell'arcivescovo di Bonn che seppe apprezzare le sue capacità, nel 1792 si recò a studiare a Vienna dove fu allievo di Franz Joseph Haydn. In questo periodo fu notevolmente ammirato dal pubblico viennese e riuscì, con la sua attività musicale, a raggiungere una discreta autonomia finanziaria; fu uno dei primi artisti che riuscirono a vivere decorosamente del proprio lavoro senza dover prestare servizio presso una corte. Purtroppo, verso la fine del Settecento, cominciò ad accusare una diminuzione dell'udito. Nei primi anni dell'Ottocento scrisse le sue opere più famose e divenne compositore di fama internazionale. Nel 1805 scrisse la "Terza Sinfonia Eroica", dedicata a Napoleone, che fu uno dei suoi capolavori. Nel 1812 completò l'"Ottava Sinfonia". Con l'aggravarsi della sordità iniziò, però, ad isolarsi e le sue apparizioni in pubblico divennero sempre più rare, l'ultima risalì al 1814 quando eseguì l'"Opus 97", un trio per pianoforte, violino e violoncello. Nel 1815, dopo la morte del fratello maggiore, divenne tutore del nipote di nove anni di cui, in seguito, ottenne l'affidamento. Dal 1818, diventato ormai completamente sordo, comunicò con i suoi interlocutori attraverso i quattrocento "quaderni di conversazione" che, per volere dell'artista furono quasi tutti distrutti anche se 137 riuscirono ad essere salvati. Scrisse ancora una delle sue più importanti opere, la "Missa Solennis" con la quale espresse la sua fede in Dio. Nel 1824 completò la "Nona Sinfonia". Morì nel 1827 a causa di un'infezione polmonare. Ai suoi funerali parteciparono migliaia di persone, in questo modo Vienna volle dimostrare di non aver abbandonato l'artista come invece avvenne per Wolfgang Amadeus Mozart.
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