Oggi Nacque: Gabriele D'annunzio, Gianni Agnelli, Jack Kerouac
Scrittore e poeta.
Di famiglia borghese, dall'età di 11 anni studiò al prestigioso Liceo Cicognini di Prato, dove pubblicò il suo primo volume di versi "Primo Vere". Frequentò solo sporadicamente a Roma l'Università, attratto dalla vita mondana della capitale. Nel 1882 uscirono i versi di "Canto Nuovo" insieme ai racconti di "Terra Vergine". Nel 1883 sposò Maria Hardouin duchessa di Gallese, da cui ebbe tre figli, ma dalla quale presto si separò a cusa di una serie di avventure sentimentali. Il suo primo romanzo,"Il piacere", inaugurò in Italia il decadentismo. Nel 1898 si ritirò nella villa "La Capponcina" a Settignano, nei pressi di Firenze, accanto alla Duse. Lasciata la dimora toscana per problemi finanziari, il poeta soggiornò in Francia dal 1910 al 1915. Tornato in Italia, partì volontario per il fronte, partecipando a imprese belliche rischiose e meritandosi diverse medaglie al valore. In un ammaraggio forzato su Grado perse un occhio. L'ultima dimora del D'Annunzio fu il "Vittoriale", la grandiosa villa a Gardone Riviera sul Garda. Nel 1921 pubblicò le prose del "Notturno", con vivo successo di pubblico. Rimase nella dimora del Vittoriale fino alla morte.
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Industriale, Senatore.
Suo nonno Giovanni, il 1 luglio 1899, fondò la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino), e lui, che portava lo stesso nome, ne divenne presidente nel 1966. Da giovane frequentò la scuola di cavalleria a Pinerolo, poi partecipò alla seconda guerra mondiale in Russia ed in Tunisia. Nel dopoguerra si laureò in giurisprudenza e condusse una vita agiata e mondana, fino all'incidente automobilistico del 1952 che quasi gli costò la vita e lo rese per sempre claudicante. Ristabilitosi sposò Marella Caracciolo di Castagneto e si dedicò all'industria di famiglia ottenendo nel corso degli anni molti successi a livello mondiale. Nel 1991 fu nominato senatore a vita (come il nonno). Fu appassionato sportivo e presidente della Juventus e della scuderia Ferrari. La sua vita fu costernata da molti gravi lutti: nel 1936 il padre Edoardo morì in un incidente aereo, la madre Virginia Bourbon del Monte morì in un incidente d'auto, il figlio Edoardo, quarantaseienne, morì suicida il 15 novembre del 2000 (si gettò in corrispondenza del trentacinquesimo pilone del viadotto autostradale "Generale Franco Romano" della Torino-Savona, nelle vicinanze di Fossano.), Giovanni Alberto, figlio del fratello Umberto e designato a ricoprire il ruolo di successore alla presidenza FIAT, morì a causa di un tumore. L'avvocato Gianni si spense nel 2003.
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Jack Kerouac
12 marzo 1922
Lowell, Massachuttes - Stati uniti d'America
Fu un domenica di 102 anni fa
Scomparve il
21 ottobre 1969
St. Petersburg, Florida - Stati uniti d'America
Fu un martedì di 55 anni fa
Aveva 47 anni
(A cura di Riccardo Zucaro)
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Scrittore e poeta
Nacque da una famiglia di radici franco canadesi. Contro il volere dei genitori, abbandonò gli studi e viaggiò per parecchi anni di città in città, iniziando a scrivere romanzi con protagonisti vagabondi molto simili a lui. Si arrangiava con qualsiasi lavoro riuscisse a trovare, dal mozzo al benzinaio, dal frenatore sui treni allo sceneggiatore della 20th Century Fox. Arrivato a New York, conobbe giovani che come lui ripudiavano la vita borghese, tra i quali Neal Cassady, che fu un personaggio molto importante per lo stile di scrittura di Kerouac, infatti gli trasmise una significativa impronta nel suo tipo di narrazione. Il più famoso romanzo fu "Sulla strada", che dopo aver incontrato forti opposizioni alla sua pubblicazione, divenne il manifesto della Beat Generation. Per chi aderiva al movimento, il credo era che solo attraverso una difficile battaglia alla borghesia si sarebbe potuto ottenere la luce della verità. Kerouac e i discepoli del suo pensiero influenzarono nel bene e nel male una vera e propria generazione, iniziando una crociata a metà novecento per la ricerca della propria vera identità, che non sarà mai ritrovata. Le sue opere più importanti furono, oltre a quella prima citata, "I sotterranei", del 1958, "Dottor Sax" del 1959, "Big Sur" del 1962, "Angeli di desolazione" del 1965, "Vanità di Duluoz" del 1968. Di sé disse: "Ho sempre considerato lo scrivere come un mio dovere sulla terra". Morì in Florida nel 1969.
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