Alle ore 22:25, il traghetto Moby Prince (della flotta dell'armatore Vincenzo Onorato - Navarma) con 141 persone a bordo, diretto da Livorno ad Olbia, entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo (lunga 280 metri) che era ancorata a circa 3 miglia dalla costa ma, probabilmente, all'interno del cono di divieto di ancoraggio e pesca, nella rada livornese e, sempre probabilmente, con tutte le luci spente a seguito di un guasto alla caldaia con annesso piccolo incendio. Dopo l'impatto, la Moby Prince prese subito fuoco, dato che, sfondando una fiancata della petroliera, venne investita da tonnellate di petrolio, ma i soccorsi partirono in ritardo ed in assenza totale di coordinamento (i soccorritori riuscirono a slire a bordo della Moby Prince solo 16 ore dopo). Morirono così tutti i passeggeri della Moby Prince ad eccezione del mozzo Alessio Bertrand; molti morirono soffocati e dopo molte ore dall'inizio dell'incendio (lo testimona l'elevato tasso di monossido di carbonio trovato nel sengue di moltissimi cadaveri), nessuno a seguito di trauma. Infatti, tutte le salme furono trovate a poppa, come se i passeggeri fossero stati avvertiti e portati al riparo per tempo, prima della collisione. L'equipaggio della Agip Petroli, fortunatamente, non contò nessun ferito. Inizialmente, probabilmente per insabbiare "chissà che", si parlò di errore umano, si disse che c'era la nebbia fitta e la partita di coppa (Barcellona Juventus) in TV... In realtà, molto probabilmente, non c'era alcuna nebbia e la partita non avrebbe incollato agli schermi televisivi l'equipaggio in toto (impedendo così di seguire i segnali del radar)...
Successivamente, la Procura di Livorno aprì un fascicolo per omissione di soccorso e omicidio colposo, a carico del terzo ufficiale di coperta dell'Agip Abruzzo Valentino Rolla, del comandante in seconda della Capitaneria di porto Angelo Cedro, dell'ufficiale di guardia Lorenzo Checcacci e di Gianluigi Spartano marinaio di leva. Ma dopo più di 10 anni dalla tragedia, tutti gli imputati furono assolti e la verità continuò ad essere un grande mistero.
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