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Pier Girorgio Frassati
04 luglio 1925
Torino - Italia
Fu un sabato di 98 anni fa
Aveva 24 anni
Nacque il
06 aprile 1901
Torino - Italia
Fu un sabato di 122 anni fa
(A cura di Antonino Fleres)
http://www.tipiloschi.com/
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| Figlio di Alfredo Frassati (ambasciatore d'Italia a Berlino e compropietario e direttore de "La Stampa") e Adelaide Ametis (tra di loro cugini), visse nel tipico ambiente alto borghese della Torino avanguardista di inizio secolo (1900). In particolare, fu educato, insieme alla sorella Luciana Frassati, con rigidità e rigore e sulla base di principi e doveri quasi militareschi. Nonostante la rigidità educativa, Pier Giorgio Frassati non ebbe, da giovanissimo, grosse soddisfazioni nello studio e fu bocciato più di una volta. Si iscrisse poi alla facoltà di ingegneria meccanica ma, purtroppo, non fece a tempo a laurearsi. Fu un ragazzo moderno come tanti, gli piaceva lo sport, ridere con gli amici, aveva l'automobile e molti interessi; ma sopratutto, coltivò sempre, con indescrivibile passione e dedizioneuno, un grande spirito di Fede e Carità. Sin da giovanissimo fu un "Laico Cristiano" che si occupò degli altri, quelli più disagiati e bisognosi. Per es. si iscrisse alla facoltà di ingegnegnereia scegliendo la specializzazione in mineraria perché il suo desiderio era quello di poter aiutare a migliorare le condizioni degli operai minatori del tempo, che, per le loro condizioni lavorative quasi disumane, considerava i più disgraziati del mondo. Oppure, negli anni della prima guerra mondiale, sostenne, sia economicamente, che con progetti personali, molti di coloro che, a causa della guerra, soffrirono. O ancora, andando tra i poveri, nelle loro case, per alleviare le sofferenze dei meno fortunati, anche a costo di rimanere "senza i soldi per il tram". Fu questa dedizione ad una vita spesa per gli altri, alimentata dalla Fede, che lo indusse ai primi scontri con il padre, che invece, avrebbe voluto per il figlio una via consona al suo ceto sociale aristocratico; in particolare, desiderava che divenisse, come lo era lui, il direttore de "La Stampa" di Torino. Aderì a molte associazioni cattoliche e ne fondò addirittura una, il 18 maggio 1924: "La Compagnia o Società dei Ttipi Loschi" il cui statuto era basato su vincoli di Amicizia, Fede, Solidarietà e Carità. Fu profondamente antifascista e condannò duramente l'omicidio ci Don Minzoni e Giacomo Matteotti; il 13 settembre 1924 riuscì a sventare una "escursione" squadrista ai danni del padre che era considerato un "nemico" del fascio (infatti, appena Mussolini andò al potere, si dimise da Ambasciatore e tornò alla direzione de "La Stampa"). Fu probabilmente a causa delle sue visite ai poveri che contrasse una poliomielite arteriovenosa fulminante e, nel giro di una settimana, il 4 luglio 1925, alle ore 7, morì. Nessuno si accorse della gravità del suo stato di salute nei giorni antecedenti, se non il giorno prima, il 3 luglio, giorno in cui morì la nonna materna Linda Ametis e lui non fu in grado di alzarsi dal letto per partecipare ai funerali. Il 20 maggio 1990 fu consacrato Beato da Papa Giovanni Paolo II Nel 1990 fu sepolto, dalla tomba di famiglia a Pollone, nel Biellese, ad una Cappella del Duomo di Torino (Cattedrale di S. Giovanni Battista di Torino).
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Astor Piazzolla
Astor Pantaleon Piazzolla
04 luglio 1992
Buenos Aires - Argentina
Fu un sabato di 31 anni fa
Aveva 71 anni
Nacque il
11 marzo 1921
Mar Del Plata, Buenos Aires - Argentina
Fu un venerdì di 102 anni fa
(A cura di Antonino Fleres)
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| Musicista, compositore. Di origine italiana. Suo nonno Pantaleone Piazzolla emigrò da Trani (Puglia) per andare in Argentina dato che il mestiere di pescatore non gli permetteva di vivere bene. Dal figlio Vincente Piazzolla, che si sposò con Asunta Manetti, anche lei di origine italiana (Massa Carrara), nacque Astor Pantaleon (il nome Astor fu in onore di un amico del padre, Astor Bolognini, primo violoncello all'Orchestra Sinfonica di Chicago e pilota motociclistico). All'età di 4 anni si trasferirono a New York e lì, il giovane Astor, vi rimase fino all'età di 16 anni. Che fosse già da allora un tipo fuori dal comune lo si evince anche dal fatto che in quel periodo imparò a parlare fluidamente ben 4 lingue (inglese, francese, spagnolo e italiano). La passione per la musica lo travolse fin da bambino (ed in qualche misura lo distolse dall'ambiente violento dell'"Ottava Strada" di allora). Nel 1930, infatti, iniziò a studiare il bandoneon (strumento musicale di origine germanica simile alla fisarmonica) dato che il papà Vincente (detto "Nonino" dai nipoti (figli di Astor)) gli regalò l'anno prima un esmplare di bandoneon da ben 19 dollari del tempo preso al banco dei pegni. Un anno di studio con il maestro Andres Daquila ed ecco pronto il primo disco: "Marionette Spagnol". Poco dopo divenne allievo del maestro Bela Wilda (a sua volta discepolo di Sergej Rachmaninov) e questa è la frase che successivamente Astor Piazzolla disse parlando di Bela Wilda: "Con lui ho imparato ad amare Bach". Conobbe poi il grande interprete di tango Carlos Gardel che presto divenne amico di famiglia e gli offrì la possibilità di partecipare al film "El Dia Que me Quieras" nella parte di un venditore di giornali. Nel 1936 tornò in Argentina, prima a Mar De Plata, poi a Buenos Aires. Lì, per una quindicina d'anni suonò Tango nei night e, parallelamente componeva (per es, nel 1950, la colonna sonora del film "Bolidos de Acero") Nel 1953 andò a Parigi ove studiò con Nadia Boulanger. Da allora Astor Piazzolla non si fermò più. In tutto scrisse più di un migliaio di parti tra opere teatrali (tra cui "Maria di Buenos Aires"), colonne sonore per 40 films, e musiche per canzoni. Più di 600 furono incise. Vinse molti premi (tra cui un "Grammy Awards con il brano "Libertango" nel 1998), collaborò e studiò con molti nomi noti dell'elite musicale, fondò moltissimi gruppi musicali, tenne moltissimi concerti in tutto il mondo e fu ospite di moltissime trasmissioni TV; ma sopratutto coltivò la sua passione per il "Tango" tanto da fondare un suo personale stile, un po' folkloristico, che si differenziò da quello classico ma che ebbe un enorme successo. Infatti, il suo grande estro artistico lo portò a fondere parti di jazz su basi classiche di tango e a suonare questi pezzi innovativi (anche se per alcuni "puristi" un po' impertinenti) con strumenti moderni quali basso elettrico, batteria, organo ("Hammond") ecc. Si sposò con Laura Escalada, sua ultima moglie, nel 1976. In Italia fu ospite, nel 1972, della trasmissione "Teatro 10" condotta da Alberto Lupo e Mina Mazzini che, successivamente, incise con lui il brano "Balada para mi muerte". Fu nominato, nel 1985, "Cittadino Illustre" di Buenos Aires. Gli fu intitolato, nel 2008, per mano del Presidente della Repubblica Argentina Cristina Fernandez de Kirchner, l'areoporto di Mar Del Plata Purtroppo a causa di una complicazione dovuta ad infarto avuto nel 1973, si spense il 4 luglio 1992.
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