Un romanzo originale anche nella struttura e, per molti versi, coinvolgente, specie dopo il primo sesto, quando la trama si fa più interessante e dinamica.
Alessandro Gnani ci raccontata una realtà – quella di Hayal – tanto perfetta quanto improbabile data la pressoché totale assenza di delinquenza, allorché la "bassa marea" non rivelerà alcuni vizi umani che, fino ad allora, il mare – il mare di Wuh, appunto – aveva tenuto nascosti.
La vita di Hayal, fintamente perfetta, non per forza finta o impossibile, "obbliga" piacevolmente il lettore a fare continui paragoni con la vita "vera", seppur soggettiva, del nostro tempo; stuzzicando così la fantasia e la riflessione di chi legge.
Difficile abbinare al Romanzo un genere; ci sono situazioni erotiche (anche spinte), situazioni un tantino violente, situazioni di fanta-politica, situazioni grottesche, situazioni commoventi; il tutto condito con un po' di socio-filosofia, un po' di ironia, un po' di diritto civile e penale.
C’è anche un po' di "mestiere" che però (mio parere personale), seppur in rare occasioni, rende il racconto un tantino rallentato.
L’autore Alessandro Gnani "dialoga" con il lettore prendendo spunto da molte tematiche attuali anche scottanti come sono per esempio l’eutanasia, le ragioni della sinistra, quelle della destra, l’elezione della magistratura da parte del popolo… ed altro.
Nel complesso un Romanzo interessante e curato che può essere letto e gustato a doppio senso: quello del piacere della lettura e quello del piacere della riflessione.