È uno dei tanti saggi scritti da Cesare Lombroso nella seconda metà del 1800 che cerca di analizzare e classificare la natura delinquenziale di alcuni elementi appartenenti alla razza umana in base alle svariate "sotto razze umane".
Per molti versi, è da considerarsi superato dato che oggi la scienza ha dimostrato che le sotto razze non esistono o, (aggiungo io) se esistessero, sarebbero da censire utilizzando miliardi e miliardi di sotto categorie... Per altri versi, alcune parti sembrano state scritte oggi.
Cesare Lombroso era convinto (aggiungo io: in buona fede...? O forse non totalmente?) che le persone delinquenti avessero tra loro molte caratteristiche fisiche, biologiche e psicologiche in comune e che quindi fosse possibile riconoscerle a priori. La scienza, oggi (corre l'anno 2023), ritiene sì che il comportamento umano sia il risultato di una grande quantità di fattori psicologici, biologici, sociali ed ambientali ma che, altresì, questo non pregiudichi a priori ed in modo assoluto il comportamento di ogni individuo per cui, diventa impossibile additare al delinquente tramite tratti genetici, fisici, biologici, ecc.
La lettura comunque sia è affascinante. Cesare Lombroso è un uomo colto, preparato e molto intelligente. Certo, appare vittima del suo tempo e della emancipazione che gli studi scientifici avevano conquistato in quel periodo. D'altra parte, sono quasi convinto che tra duecento anni, gli scienziati del futuro etichetteranno la scienza odierna come obsoleta, ricca di lacune e convogliata (e deragliata) qua e là per colpa di pregiudizi e fissazioni idiote.
In particolare mi è piaciuta la parte che spiega la teoria della "delinquenza atavica" secondo cui alcuni individui sono nati delinquenti a causa di varie caratteristiche biologiche primitive ereditate dagli antenati remoti del genere umano. Certo, oggi nemmeno questa teoria è supportata da prove scientifiche vigorose e sicure, però...
È vero: nel regno animale, il comportamento che, in un contesto umano spesso consideriamo delinquenziale o criminale (come ad esempio derubare, picchiare o uccidere) viene visto come un comportamento normale, adattativo e spesso vincente. Ovviamente il comportamento animale non deve essere direttamente confrontato con quello umano (perlomeno degli umani di questi ultimi secoli), poiché gli animali non hanno la capacità di prevedere le conseguenze delle loro azioni (per lo meno non per come lo intendiamo noi). Loro fanno il loro mestiere, ovvero pensano ad alimentarsi ed a riprodursi e se questo comporta l'uccidere o il rubare, pazienza.
Il Saggio "L'uomo delinquente" di Cesare Lombroso è un'ottima lettura per capire lo stato della scienza antropologica di quel tempo e per capire quali e quante basi si siano poi rilevate corrette e portanti per i successivi studi ed il raggiungimento di nuovi e importanti traguardi.