"Pain & Gain" è un bel film della durata di poco più di due ore, di produzione americana, girato nel 2012 a Miami in Florida (Stati Uniti d'America), per la regia (nonché co produzione) di Michael Bay. Il film è uscito in Italia nel luglio del 2013.
Il film, a mio avviso, per via di alcune scene un pochino "crude" seppur sapientemente inserite nel contesto, non è adatto ad un pubblico di età inferiore ai sedici anni.
I principali attori che interpretano questa pellicola sono di tutto rispetto e cioè: Mark Wahlberg, Dwayne Johnson (The Rock), Anthony Mackie, Rebel Wilson, Tony Shalhoub, Ed Harris, Ken Jeong, Rob Corddry, Bar Paly.
Il genere potrebbe essere quello della commedia un po' "noir" ed un po' grottesca (sebbene ben mescolata con un bel po' di azione ed un po' di dramma) se non fosse che questo film è liberamente tratto da una storia vera... accaduta nei primi anni Novanta (si pensa intorno al 1994 / 1995) a Miami in Florida (Stati Uniti d'America).
Come sappiamo, nelle mie recensioni, io evito di scrivere la trama dei film che vedo (o dei libri che leggo) e lo farò anche adesso, ma dato che qui si tratta di una storia vera seppur molto ben romanzata e come spesso capita anche un po' riadattata, invito tutti a documentarsi circa la vera storia in questione. Un punto di partenza potrebbe essere questo libro scritto dal giornalista investigativo Pete Collins, pubblicato nell'aprile 2013 ed intitolato "Pain and Gain: This is a True Story" (In effetti il film ha preso spunto proprio dagli articoli di Pete Collins apparsi nei giornali di Miami in quel periodo e che raccontavano proprio di questa storia che nella realtà finì molto male perché ci furono almeno due omicidi e due condanne a morte, quelle di Daniel Lugo e Adrien Doorbal).
Comunque sia, questo film (Pain & Gain), non solo per il grande carisma di Mark Wahlberg e Dwayne Johnson (The Rock) e ovviamente di tutti gli altri attori, mi ha regalato due ore abbondanti di pura emozione adrenalinica (ovviamente parlo del film in quanto tale, non della storia vera che di divertente non ha nulla): perché la storia è raccontata in modo fluido e veloce ed è ricca di colpi di scena. Non è facile intuire cosa succederà nei fotogrammi successivi. I personaggi principali, seppur molto cinici, ignoranti e molto inclini alla delinquenza, alla fine, anche perché più stupidi che delinquenti navigati, risultano quasi simpatici... posso dire: " quando la realtà supera la fantasia"...?
Ho letto che il vero Marc Schiller (l'uomo d'affari rapito e torturato) ha citato l'opera perché nel film la sua immagine viene distorta, ovvero viene descritta in un modo che lo fa apparire una persona "negativa".
(Va tutto bene, è giusto che gli avvocati lavorino, però un fil è un film, non è un documentario storico, la storia che si racconta è "liberamente" tratta od ispirata ma pur sempre più o meno "romanzata")
Consiglio senz'altro la visione di questo film a tutti gli amanti del genere. La mia valutazione è superiore alla media.