"Pink Floyd - The Wall" è un film musicale ed in parte di animazione, molto bello, sicuramente drammatico (seppur a lieto fine), uscito nel 1982, tratto dall'omonimo doppio album – definito concept album in quanto ogni brano (o quasi) contribuisce alla narrazione di un'unica storia ben definita – dei Pink Floyd uscito nel 1979 e diretto da Alan Parker.
Il film può quindi essere definito come una trasposizione cinematografica o un adattamento cinematografico del doppio album. Durante il film i dialoghi sono rarissimi in quanto le scene sono quasi sempre "raccontate" dalla colonna sonora musicale che in pratica consta di praticamente tutti i brani del doppio album "The Wall" dei Pink Floyd.
I simpatizzanti dei Pink Floyd non hanno dubbi sul fatto che questo film (Pink Floyd - The Wall) sia un capolavoro. Anche a me piacciono molto i Pink Floyd – che, per chi non lo sapesse, sono un gruppo rock inglese che incontrò il grande successo verso la fine degli anni Sessanta – ma non è per questo motivo, bensì per il fatto che, a mio avviso, il film è davvero molto bello, che mi permetto di dire che "Pink Floyd - The Wall" è un film emozionante, coinvolgente, appassionante ed anche entusiasmante.
Certo, il film che dura circa un'ora e mezza, non è adatto ad un pubblico di giovanissimi; l'età minima dovrebbe essere, secondo me, 16 o 17 anni ma lo apprezzeranno ancor di più le persone un po' più adulte e soprattutto le persone che hanno un po' di nozioni storiche sul periodo e gli attori (personaggi socio politici) che caratterizzarono l'ascesa ed il protrarsi delle vicende che culminarono poi nella seconda guerra mondiale.
I temi toccati dal film "The Wall" sono molteplici e tutti riferiti alla società ed alla cultura degli anni quaranta, cinquanta e sessanta: la dannazione della guerra, i problemi legati all'istruzione, ai rapporti di coppia, all'uso di droghe, ed altro.
Certamente, la regia di Alan Parker, la presenza di Bob Geldof (nei panni del protagonista, la rock star Pink, da adulto), le animazioni – dato il periodo parliamo di disegni animati – di Gerald Scarfe e la colonna sonora dei Pink Floyd sono più che una garanzia.
Alcune scene sono un po' crude, alcune un po' violente ma fanno tutte parte di un contesto preciso che serve a far capire bene allo spettatore lo stato d'animo e lo svolgersi della vita interiore del protagonista.
La storia, come ben sanno molti dei fan dei Pink Floyd potrebbe definirsi, almeno in parte, autobiografica relativamente ad uno dei componenti del gruppo e cioè Roger Waters.
Infatti, la maggior parte dei brani del doppio album sono uscite dalla penna di Roger Waters, appunto.
Per concludere, posso definire questo film un film "cult" che, almeno al momento in cui scrivo (2023), è da più di quarant'anni sulla breccia dell'onda senza che questa abbia a perdere la minima intensità.
Il mio voto è molto positivo.