"Django Unchained" è un film del 2012, molto bello, vietato ai minori, del genere "pulp action drama" – in questo caso anche (spaghetti) western – di cui Quentin Tarantino è un più che degno maestro rappresentante.
(Il genere spaghetti western a cui Quentin Tarantino avrebbe tratto parte dell'ispirazione, è quello di Sergio Corbucci – per esempio, giusto per citare un film tra i tanti, possiamo menzionare "Django" del 1966 con Franco Nero)
Se piace il genere surrealistico, grottesco e spietato del "Far West" – e a me piace molto – non solo il regista, ma anche i grandi attori che interpretano questo film e cioè Samuel L. Jackson, Christoph Waltz, Leonardo Di Caprio, Jamie Foxx, Kerry Washington e tanti altri, sono una garanzia a cinque stelle.
Nel film "Django Unchained" c'è anche un pochino di Ennio Morricone che ha composto appositamente alcuni brani tra cui la canzone "Ancora Qui" eseguita da Elisa.
Secondo me è un'opera sul livello di "Pulp Fiction" o "Kill Bill" anche se, in questo caso, l'ambiente in cui si svolge la storia è il caro e vecchio "Profondo Sud" americano, tra Texas, Mississippi e Louisiana, nel periodo della schiavitù della seconda metà dell'ottocento.
Quentin Tarantino, con il suo "Django Unchained" non si è risparmiato nel regalare allo spettatore momenti di profondo dialogo filosofico popolare, momenti di grande emozione e commozione e, non per ultimo, momenti di azione spettacolare tanto veloce quanto (volutamente) cruenta.
Non per nulla il genere "passata di pomodoro, polpa, poltiglia" vuole proprio stare a significare esagerazione in tutti i sensi.
Il mio parere non può essere che positivissimo.
Ho trascorso due ore e mezza incollato alla poltrona gustandomi ogni fotogramma all'insegna del divertimento e della trepidazione pura. Il tutto condito con una colonna sonora anch'essa a cinque stelle.