Le poesie di Antonino Fleres: Intolleranti discriminazioni...
ID Autore: 1 ID Testo: 7846
Dedica: a tutti i discriminati (chi più chi meno) del Globe e a tutti coloro che discriminano l'intolleranza diventando a loro volta intolleranti alla discriminazione... (non se ne esce)...
Testo online da venerdì 21 marzo 2014 Ultima modifica del venerdì 21 marzo 2014 Scritto nel 2014
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Commento all'immagine dell'autore Antonino Fleres:
Buon appetito! Meglio di no... potresti essere intollerante ai funghetti un po' velenosetti...!
Intolleranti discriminazioni...
Son io che penso tante cose bellee tante cose brutte nel contempo,son io che al pari delle caravelleimbarco ratti e chino innanzi al tempo.Mi spiace sì, ma io sono razzistae giudico la gente a menadito:potrei giurar che tu sei terroristase per esempio indossi le infradito.Di chi ha i capelli viola ho riluttanza;non hai cervello se non hai la pancia;quel naso quasi vaso è una buttanza;la erre così moscia... manco in Francia!Se hai la pelle verde sei serpente;se parli tale lingua sei perdente;non fumi mai la pipa? Vali niente!Ami la veglia al buio? Sei veggente!Per non parlar dei gusti sessualidi gente bionda sdraiata con la bruna;di giochi pseudo erotici banali:son tutti storti, non valgono una luna!Lo so ben io se vestirei una legge:per ogni d'uno che beatamente,mirando nello specchio vede scheggedi bramosie d'un corpo che non sente:Come Ramona che pur superdotatasi sente uomo ma con la j cadutale piace Irina, di foco immacolata,ma sta con Ugo e la fa un po' cornuta.O come Antonio che ama rassettare,che soffoca se vede la Gioconda,che giarrettiere sogna d'indossaree poi si trova di notte a far la ronda.O come me che in questa baraondanon riconosco un verbo in sol maggiorequand'anche avorio ed ebano si fondaed in sordina in ombra nasca un fiore.E allora, perché mai sono razzista?E maschilista e intollerante austero?Perché la parte mia mezzofondistanon si regolarizza l'emisfero?Perché puntare dita sulla gente?Perché piantare tarli nella mente?Perché gridare verso chi non sente?Perché plaudir alla bugia veemente?Idolo mio, paura dell'ignoto,panico pei mondi sconosciutiforse sarebbe il caso fare un votoper tramutar l'ottusi in senni acuti.Razzismo caro, dell'ignoranza figlioinsieme a preconcetti e vizi variabbandonar dovresti quell'appiglioe dichiarar la fine dei "depravi".
Commento al testo dell'autore Antonino Fleres:
Ovviamente i "depravi" (sostantivo che forse non esiste e che trae origine dal verbo depravare ossia corrompere moralmente qualcuno rendendolo peggiore di quanto questi non sia e (pure) più cattivo), in questo caso, sono i razzisti, i discriminatori, gli intolleranti, coloro che elevano i preconcetti a proprio mentore, a vere e proprie linea guida, eccetera.Anche qui, però, definendo e catalogando i razzisti (e family) anche chi scrive compie un atto discriminatorio e ciò non è poi così piacevole (sempre per chi scrive – e forse anche per chi legge). Alla fine esistono solo persone ignoranti che hanno paura della propria ignoranza ovvero hanno il terrore che l'ignoto (ciò che non conoscono) possa essere per loro un pericolo. In più c'è la paura di venir giudicati, catalogati e discriminati da chi ci sta intorno. Ecco quindi che, a volte, capita che chi non è poi così intollerante si ingegna per divenirlo, per non essere a sua volta "cacciato" dal gruppo.Possiamo quindi impegnarci (non a caso scelgo oggi, 21 marzo (giornata mondiale contro il razzismo e le discriminazioni) quale data di pubblicazione di questi modesti versi) di imparare a convivere con le nostre fantasmagoriche paure, di informarci sulle cose che ci intimoriscono, ed infine di aprire la mente e di capire che non sono le paure a dover condizionare la nostra vita (o le nostre scelte di vita) ma che le paure servono per farci crescere e diventare migliori.Se quando hai un preconcetto ti informi, per magia questo non sarà più tale e tu sarai una persona un pochino migliore.Infine, non farti condizionare dal "gruppo": è vero, noi siamo animali sociali, viviamo in "gruppo", ma la storia ci insegna che non esistono "Guru" senza peccato dentro le grandi o le piccole Società. Accendi quindi (almeno un pochino) il cervello e spegni (almeno un tantino) ogni tipo di discriminazione che alberga nella tua coscienza.Siamo tutti molto ignoranti, lo saremo "sempre"; avremo quindi sempre mille paure e, di conseguenza, mille preconcetti.Possiamo però migliorare la qualità della nostra vita iniziando proprio a capire le cose che sono alla nostra portata, come, per esempio, che su sette miliardi di "anime" presenti ad oggi su questa Terra, non c'è n'è una uguale all'altra e di questo non ci dobbiamo "spaventare" ma gioire per la grande fortuna che deriva dalla valorizzazione delle differenze, appunto. Ogni differenza porta ricchezze; nel cuore, nella mente (e, se non sei eccessivamente "pirla", pure nel portafoglio).Buona tolleranza a tutti!
I Commenti dei lettori alla poesia di Antonino Fleres: Intolleranti discriminazioni...
ID Autore: 1935
Rita Giove Data commento: venerdì 26 settembre 2014 - Provincia: Milano - ID: 1746
Ho letto attentamente perchè hai toccato un argomento spinoso. Io mi sento niente, una nullità di fronte a tanto geni a me intorno... ma non riesco ad essere razzista,non riesco a puntare il dito... come tanti che ascolto!!! Il male e il bene convivono insieme da sempre ed io provo solo tanta compassione per quella povera gente costretta a chiedere rifugio. Ovvio che in mezzo c'è anche il delinquente... ma qui siam tutti bravi?Uno sfogo il mio per dirti che ammiro i tuoi versi come sempre scritti al meglio, e ti stimo tanto sia come uomo che come poeta!!! Complimenti!!!
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