Le poesie di Antonino Fleres: La prima goccia
ID Autore: 1 ID Testo: 6124
Dedica: alle mamme, ai bimbi e ai poveri uccellini che, talvolta, non solo dai fulmini vengono sfrattati.
Testo online da domenica 8 luglio 2012
Ultima modifica del domenica 8 luglio 2012 Scritto nel 2012
Commento all'immagine dell'autore Antonino Fleres:
Un toro che brucia in piazza Castello a Torino... chissà dove cadrà? Di qua? Di la? Ecco il destino (dei torinesi) in balia del vento, del fuoco e del legnotico torello... Ma da lì a poco, forse, un bel diluvio farà fuggir le genti.
La prima goccia
Senza levar silenzio ombrosa scuotele anime che muovono leggiadredei bimbi in festa con la loro madredell'aquile imperiose all'alte quote.Dal ventre nasce ignoto di riflessolo sgretolio del refrattario lumenon più sobbalza frastagliato al fiumeil raggio sottomesso e genuflesso.Ti parlo della nube tenebrosache solitaria spazia in frivolezzatra soffi di corrente e calda brezzaora fila veloce ora si posa.Buia, segreta, caliginosa apparesubitamente la luce al giorno negal'istante dopo di ragionar si fregascrollando la criniera al galoppare.La prima goccia indifferente scendeun'altra segue per nulla prepotentedebutta poi lo sgocciolio ridenteche nulla ancor al vaporare prende.Di colpo roboante echeggia il tuonofiglio d'una collerica saettail fusto agonizzante in piena frettacede allo spasmo collassando prono.Gli uccelli che abitavano quei nidisvolazzano nel caos del crepacuorequalcun di loro non vedrà le orevessa la falce immonda e più non ridi.Rimane al ciò di fuggir via lontanoove nei cieli non siano nubi nereove l'offese diventino chimereove l'incanto si poggi sulla mano.
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